Costringe la compagna a fare sesso, quarantenne a processo per violenza

Sabato 30 Luglio 2022 di Gianluca Amadori
Violenza sessuale, fidanzato a processo
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SAN DONÀ - A processo con la pesante accusa di violenza sessuale ripetuta ai danni della donna con cui conviveva, in un periodo nel quale la relazione stava per finire. Un quarantenne residente a San Donà di Piave dovrà comparire di fronte alla sezione penale collegiale del Tribunale di Venezia nell'udienza del prossimo 12 dicembre. Lo ha deciso ieri mattina il giudice per l'udienza preliminare Alberto Scaramuzza, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Giorgio Gava. La difesa, rappresentata dall'avvocato Andrea Coppola di Mestre, si è opposta al rinvio a giudizio, sostenendo che non vi erano elementi sufficienti, ma il giudice non ha accolto la sua istanza. Il legale dell'imputato non ha ritenuto che chiedere l'ammissione al rito abbreviato in quanto confida di riuscire a dimostrare, nel corso del dibattimento, che non vi è stata alcuna violenza sessuale e che il racconto della donna non è attendibile.
Il quarantenne ha già subito una condanna a tre anni di reclusione, di fronte alla Corte d'appello di Milano, per una serie di episodi di maltrattamento in famiglia ai danni della stessa compagna, che secondo i giudici sarebbero proseguiti per un lungo periodo, tra il 2012 e il 2017.

Quella sentenza è stata impugnata di fronte alla Corte di Cassazione.

LA DENUNCIA
A sporgere denuncia, anzi più di una denuncia, è stata la stessa compagna del quarantenne sandonatese, la quale ha prima denunciato una serie di atteggiamenti vessatori, conseguenti in particolare alla gelosia e all'indole eccessivamente possessiva dell'uomo. La donna ha riferito di essere stata costretta dal quarantenne, più volte, a subire rapporti sessuali completi contro la sua volontà. Anche 3-4 volte la settimana. Le violenze sessuali sarebbero avvenute a San Donà, dove la coppia nel frattempo si era trasferita.

LA DIFESA
La difesa dell'imputato contesta le accuse e al processo cercherà di dimostrare che la donna non ha raccontato il vero: secondo l'avvocato Coppola la circostanza sarebbe dimostrata dal fatto che mai, nel processo per i maltrattamenti in famiglia, è emerso alcun racconto relativo a violenze sessuali, né da parte della denunciante, né dai testimoni ascoltati in merito alla vicenda.
La Procura, invece, ritiene che vi siano precisi elementi a riscontro di quelle violenze sessuali e cercherà di provarlo nel corso del processo. L'imputato ha qualche precedente per reati contro il patrimonio.

 

Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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