Maxi rimborsi ai proprietari che affittano l'alloggio ai turisti

Sabato 13 Giugno 2020 di Raffaella Vittadello
Turisti a Venezia
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VENEZIA - I titolari delle locazioni turistiche non hanno avuto alcun ammortizzatore sociale a livello statale per il periodo di forzata inattività dovuta alla chiusura delle frontiere. In compenso chi aderiva alla piattaforma Airbnb qualche forma di sostegno lo ha ottenuto. E a Venezia parliamo di quasi 9000 appartamenti censiti. Sono stati creati infatti due fondi diversi. Uno con 250 milioni di dollari da distribuire tra gli host (i proprietari che affittano ai turisti) di tutto il mondo, per limitare il peso delle disdette sulle prenotazioni. E uno dedicato ai superhost (chi ha un alto giro di ospiti e offre esperienze di elevata qualità), come bonus per la sospensione dell'attività.
Nel primo caso sono state vagliate tutte le prenotazioni, e quelle giudicate idonee hanno ricevuto un importo pari al 25% di quanto avrebbero ottenuto con una normale cancellazione. Airbnb ha emesso i sostegni per le prenotazioni con check-in tra il 14 marzo e il 31 maggio.
I SUPERHOST
Il secondo fondo, invece, è un serbatoio di soccorso di 17 milioni di dollari dedicato a superhost, cioè strutture ricettive esperte che offrono soggiorni eccellenti in base alle recensioni degli ospiti e host di esperienza in difficoltà nel pagare affitti e mutui. A Venezia se ne contano circa 3.100. I dipendenti di Airbnb hanno donato di tasca propria 1 milione di dollari per questo fondo, dedicato a chi affittano la propria casa o una seconda casa, o delle stanze private al loro interno. In questo periodo si stanno esaminando le richieste pervenute. Beneficiari saranno coloro che a tutti gli effetti utilizzano la locazione come fonte primaria di reddito, chi si è sottoposto alla verifica dell'identità e chi è superhost da almeno un anno. Saranno dunque esclusi coloro che hanno più di 2 annunci attivi relativi a indirizzi diversi. Mentre potrà ottenere il bonus l'host con più di 2 annunci, ma tutti relativi allo stesso indirizzo, ad esempio affittando 3 stanze individuali all'interno della propria casa. 
«Per questo è stato analizzato l'andamento degli incassi degli host, mettendo a confronto lo stesso periodo tra 2019 e 2020. In questo modo sono stati individuati coloro che hanno avuto una diminuzione maggiore delle entrate e della capacità di coprire le proprie spese - spiega Mauro Turcatti, di Airbnb - Dopo la verifica delle richieste e la selezione di quelle idonee, per queste ultime viene elargito un sussidio di massimo 5mila dollari nell'arco di 2 settimane».
LA POLIZZA
E per la ripartenza le strutture associate all'Abbav (la più numerosa associazione che riunisce bed & breakfast, locazioni turistiche, guest house e altre forme di ricettività alternativa) hanno invece lanciato la campagna #AndràTuttoBene InVacanza, grazie a un accordo con l'agenzia UnipolSai: sarà proposta una polizza assicurativa per cui, se un ospite contrae il virus (anche fuori della struttura ricettiva) sarà tutelato durante tutta l'emergenza. La polizza offrirà al turista una copertura per i giorni di degenza ospedaliera, una diaria forfettaria per ricovero in terapia intensiva e altri benefits. «Riteniamo che questa soluzione sia un ulteriore strumento di tranquillità per i nostri ospiti», spiega Ondina Giacomin, presidente Abbav. La polizza, a carico della struttura ricettiva, decorre dal check in e rimane attiva per i 90 giorni successivi.
«Sarebbe interessante che anche la Regione pensasse a qualche cosa di analogo per tutelare gli ospiti stranieri che vengono nel nostro paese» conclude.
Raffaella Vittadello
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Ultimo aggiornamento: 18:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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