Lancioni turistici a Venezia. Avm vince la guerra dei canoni: incassati più di 200mila euro

Lunedì 25 Febbraio 2019 di Maurizio Dianese
Lancioni turistici a Venezia. Avm vince la guerra dei canoni: incassati più di 200mila euro
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VENEZIA - Hanno pagato tutti. E così il Comune, attraverso Avm, ha incassato più di 200 mila euro dalle società che gestiscono i lancioni turistici al Tronchetto. Tanto di cappello, dunque, all'assessore alla Mobilità Renato Boraso che ha mantenuto la promessa della linea dura nei confronti di tutti i proprietari dei lancioni i quali si erano dimenticati di pagare per il 2016, 2017 e 2018, i canoni per l'attracco ai pontili gestiti da Avm al Tronchetto e in Riva degli Schiavoni. Hanno pagato tutti le rate relative al 2016, entro i termini della scadenza data dal Comune. «Altrimenti aveva promesso Boraso scatterà il blocco dei pontili». E siccome in questo periodo c'è l'assalto dei turisti per Carnevale, nessuno ha voluto correre rischi.
 
Ai 200mila euro incassati adesso dovrebbero andare ad aggiungersi i 300mila euro e passa relativi al 2017 e il milione e mezzo di euro del 2018, ma già il segnale forte dato ieri a tutti coloro che non avevano pagato ma c'è anche una quota, esigua, di onesti che paga sempre puntualmente pare indicare che il Comune ha deciso di voltare pagina sul Tronchetto e cioè di non lasciare più che sia la malavita a fare il bello e il brutto tempo con i turisti nell'Isola Nuovissima.
GRANDI DEBITORIFra i grossi debitori del Comune anche le due società Travel Venice e Canal Grande - che furono di Otello Novello detto il Cocco cinese, a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa ora di proprietà della figlia, che si trova a comandare su una flotta di quasi 20 lancioni. Il Cocco cinese deve versare per il 2017 la bellezza di 136 mila euro e altrettanti per il 2018. Teniamo presente, poi, che al Cocco cinese fanno riferimento anche altre società intestate a fedelissimi. Non basta, i Novello affittano anche lancioni a chi è riuscito ad ottenere la licenza, ma non ha il possesso di una barca e, dunque, la prende dai Novello. Il Comune dovrebbe controllare le licenze, ma finora non l'ha mai fatto nonostante ci siano persone che contemporaneamente da Ca' Farsetti sono riuscite ad ottenere anche tre licenze di intromettitore, di taxi e per i lancioni - il che è espressamente vietato dagli stessi regolamenti comunali.
ISOLA NUOVISSIMAMa da quarant'anni in quella terra di nessuno che è l'Isola Nuovissima il Comune ha chiuso entrambi gli occhi c'è chi sospetta anche per motivi elettorali - e solo adesso par di capire che finalmente è arrivata la svolta. Si tratta di vedere se è una rondine che non fa primavera o se nel giro di pochi giorni arriverà l'obbligo di pagare i canoni per l'attracco ai pontili di Avm anche per il 2017 e il 2018.
Tanto, quei 5 milioni di turisti che arrivano ogni anno al Tronchetto non lasciano un centesimo nelle casse di Actv e anche questo è un problema che andrebbe affrontato - e vanno tutti ad ingrassare le società private che gestiscono i lancioni.
Actv al Tronchetto di fatto svolge servizio solo per i veneziani visto che i turisti il 100 per cento dei turisti che scendono dai pullman utilizzano il trasporto privato e si guardano bene dal mettere piede sui vaporetti Actv. E' una perdita di almeno 3 milioni e mezzo di euro all'anno che finiscono nelle casse dei privati che anno dopo anno aumentano il numero di lancioni che lavorano al Tronchetto, segno evidente di una continua espansione del turismo organizzato che Actv non riesce ad intercettare nemmeno in minima parte.
IL BUSINESSTra una cosa e l'altra attorno all'Isola Nuovissima si muove un business che fattura almeno 100 milioni di euro all'anno ma è più facile che arrivi a 200 milioni fatto di trasporti acquei, ma anche di accordi più o meno sottobanco con vetrerie, alberghi, negozi, bar e ristoranti. Teniamo presente infatti che a San Marco i cosiddetti butti e cioè le infornate di turisti danarosi che vanno a fare acquisti a Murano sono monopolio di chi ogni giorno smista decine di taxi pieni di turisti verso l'isola di Murano, dove non pare cessato il fenomeno del pizzo richiesto sui vetri venduti.
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