Venezia, stop a bar e ristoranti. Il Comune blocca le nuove aperture

Venerdì 6 Luglio 2018 di Michele Fullin
Venezia, stop a bar e ristoranti. Il Comune blocca le nuove aperture
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Dopo i take away arriva una nuova stretta al proliferare di pubblici esercizi (bar e ristoranti) la cui crescita negli ultimi anni è stata incontrollata in tutta la città storica, ma ovviamente in modo particolare nelle aree più centrali e quelle più votate alle bevute serali e notturne.

IL SONDAGGIO - Giusto o sbagliato? /Dite la vostra

Ebbene: la Giunta Brugnaro ha predisposto un nuovo regolamento per la somministrazione di alimenti e bevande che renderà impossibile aprire nuovi bar e ristoranti su tutta la città storica. Si salvano solo il Tronchetto, la Giudecca e il Lido, dove si potrà aprire, ma a determinate condizioni.
 
TUTELA DELLA CITTÀ
Il provvedimento, che a breve dovrebbe essere sottoposto all’attenzione delle commissioni e che sta raccogliendo le osservazioni delle categorie, si pone il problema di mantenere gli impegni assunti nel gennaio 2017 con l’Unesco, quando quest’ultimo stava pensando se inserire Venezia nell’elenco (infamante per l’Italia e la città stessa) del Patrimonio in pericolo. Il problema è che ogni fondo al pianterreno che abbia un’apertura all’esterno che non sia solo una porta e un’utenza fognaria sta per essere trasformato in bar, che è la tipologia economica che in città ormai va per la maggiore. Ce ne sono più di mille, ma con la liberalizzazione imposta dall’Unione europea è caduto il contingentamento e chiunque può aprire senza rilevare una licenza e rispettando alcune regole urbanistiche in ogni parte della città escluse solo l’area marciana, Rialto, Santo Stefano, Accademia, Santa Maria Formosa e Santa Margherita. Ora si cambia e il regime “speciale” in cui non si potrà aprire né trasferire licenze da altre zone sarà estesa a tutta la città.
AMBITI DI TUTELA
Di fatto tutto il “pesce” viene diviso in 20 microzone omogenee (e non più differenti come nel testo vigente) dove non è consentito l’avvio di nuove attività né il trasferimento da altre microzone. È possibile solo il trasferimento di sede all’interno della stessa microzona, ma si dovranno rispettare vincoli molto pesanti per poter riaprire. Campo Santa Margherita è poi un caso particolare, poiché la microzona omonima è solamente il campo e non anche le zone limitrofe (San Barnaba e San Pantalon) per cui sarà impossibile aprire altri bar. Anche, ragionevolmente, non un solo scantinato utile è sfuggito al redditizio destino del pubblico esercizio nel campo più gettonato dai giovani per la vita notturna, le bevute non stop e ora, purtroppo, anche per lo spaccio di sostanze stupefacenti.
PUNTEGGI
Per poter aprire (ma nell’area “rossa” solo trasferendo licenze interne alla stessa area) occorre soddisfare criteri strutturali, di trasparenza e di qualità arrivando ad un punteggio che varia tra le zone non comprese in ambito di tutela (si va da un minimo di 100 punti in zone come il porto ad un massimo di 200 per Venezia e la zona centrale di Mestre) e che è stato alzato e differenziato rispetto all’attuale regolamento. Diciamo che i 100 punti sono facilmente raggiungibili con i criteri di qualità della gestione, che tra l’altro vanno autocertificati. Ma per salire in alto servono requisiti abbastanza impegnativi . Tra i criteri che differenziano il nuovo regolamento c’è la superficie minima di 80 metri quadrati per i bar e 100 per i ristoranti, che da sola vale 20 punti, poi servizi igienici in più rispetto al minimo di legge e più grandi portano altri 35 punti, però non è facile trovare spazi adeguati. Poi altri 10 punti sono se si prevedono spazi per bambini. Insomma, per chi vuole aprire nuove attività in zone dove non è vietato (Giudecca, Tronchetto, Lido, Pellestrina, le isole e la terraferma) non è una passeggiata e per chi intenderà spostare la sede dovrà raggiungere i 200 punti e quindi avere locali sufficientemente ampi e attrezzati, a differenza della maggior parte delle attività esistenti, che ovviamente saranno salvaguardate.
Ultimo aggiornamento: 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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