Veleni prima del voto E' bufera sulle dichiarazioni di Cacciari

Sabato 30 Novembre 2019
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Venti di bufera sull'ex sindaco Massimo Cacciari per le sue dichiarazioni di ieri al Gazzettino in materia di referendum. «Una colossale puttanata. Solo i mentecatti possono credere di risolvere i problemi della città dividendo Mestre e Venezia»: così ha bollato la consultazione di domani e i suoi promotori.
Parole che hanno subito fatto insorgere gli autonomisti che hanno infuocato i social con reazioni e commenti altrettanto duri: Che prepotenza, quanta arroganza, ormai il filosofo sa solo offendere. Con il passare delle ore e l'intensificarsi dei contatti, i comitati, tutti insieme, di Venezia e di Mestre, hanno deciso di prendere posizione con una nota congiunta. Anche questa pepata, a dir poco.
LA RABBIA SOCIAL DEI COMITATI «Il professor Cacciari, sindaco con gli stivali, evidentemente è ancora convinto che la patina di cultura con la quale riveste i suoi interventi possa giustificare le offese. Il professore, essendo il residuato di una amministrazione e di una politica per troppi anni incapace di leggere la realtà di Venezia e il cui disastro è oggi sotto gli occhi del mondo, non trova soluzione migliore che offendere i cittadini senza peraltro proporre alcuna soluzione, a parte arroganza e ingiurie».
E poi ancora: «Il tempo del professor Cacciari, del sindaco filosofo detentore del pensiero unico che deve guidare un popolo ignorante e rozzo, è definitivamente concluso. I mentecatti che credono di risolvere i problemi della città dividendo Venezia e Mestre non hanno tempo da perdere per querelare l'ingiuriante professore i cui urlati interventi in video e su stampa hanno un cliché che ormai fa sorridere talmente scontato e generalizzato; i mentecatti sono pragmaticamente intenti a lavorare per costruire un futuro migliore per due città diverse. Primum vivere deinde philosophari (anzitutto vivere, poi filosofeggiare, ndr), professor Cacciari».
LE VOCI
Si sono aggiunte altre voci critiche, come quella della professoressa Nelli Elena Vanzan Marchini: «La sua uscita, coerente con il modo in cui per tre volte ha amministrato la città, non fa che confermare le ragioni di chi vuole l'autonomia ha affermato Purtroppo finora nessuno ha mai voluto, compreso lo stesso Cacciari, che fosse riconosciuta la specialità di Venezia e l'impostazione unionista è sempre stata prevalente perché condizionata dalle ideologie di partito. Per fortuna la situazione sta cambiando, la vivacità dei comitati e delle associazioni a cui assistiamo sono la dimostrazione che il cambiamento sta venendo dal basso, dalla società civile».
«Un sindaco che ha governato per tre volte non può esprimersi in questi termini ha reagito Ottavio Serena, consigliere comunale del Gruppo Misto Ci vuole più rispetto per le quasi 10 mila persone che hanno firmato perché si possa votare: la democrazia è confronto senza offese».
Pesante l'affondo anche di Nicola Pianon, uno dei promotori di +Mestre+Venezia: «Sono dichiarazioni che intristiscono. Un ex sindaco che insulta i cittadini che ha amministrato, lascia esterrefatti. Sottolineo che la nuova consultazione nasce da una sentenza del Consiglio di Stato che ha dato torto a Comune e Città Metropolitana. Mentecatti anche lì? Taluni lo vedevano come un maestro di pensiero e ora disprezza con arroganza le persone che chiedono un'amministrazione completamente dedicata. Hanno opinioni diverse da lui che, inerte di fronte allo spopolamento, ha gestito il potere per decenni senza mai accennare ad un'autocritica. Parole che fanno rimpiangere la signorilità e profondità di pensiero di un altro ex sindaco veneziano, amatissimo, schierato apertamente per il Sì: Mario Rigo».
ALTA TENSIONE
Le polemiche sul referendum di domani sono divampate anche alla manifestazione BlockFriday di ieri, con un faccia a faccia agitato tra Marco Sitran, leader degli autonomisti, e i giovani manifestanti.
«Mi ha dovuto accompagnare a casa la Digos ha spiegato Sitran perché mi hanno minacciato e circondato. Questi ragazzi sono strumentalizzati, forse sono orientati da Tommaso Cacciari, a cui mi ero rivolto per spiegargli i benefici della nostra azione. Siamo noi i veri ambientalisti, che cercano un riequilibrio della laguna». Sebastiano Bergamaschi, uno dei referenti dei giovani, ha rimandato al mittente.
«È inaccettabile quello che dice, ha iniziato a sbraitare di fronte a un corteo di ragazzi, ci ha detto che siamo quelli che vogliamo le navi, ma noi non c'entriamo nulla col referendum, quindi l'abbiamo invitato ad andare via perché stava dando fastidio».
Alvise Sperandio
(ha collaborato
Tomaso Borzomì)
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Ultimo aggiornamento: 14:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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