Rivoluzione dei servizi, case di comunità e strutture intermedie: così cambierà la sanità veneziana

Lunedì 21 Novembre 2022 di Fulvio Fenzo
Gli uffici dell'Ulss3 a Mestre

MESTRE - Progetti pronti e inviati in Regione. L'Ulss 3 tiene il ritmo dettato dai tempi stretti del Pnrr per le future Case della Comunità, ed ora si passerà direttamente all'affidamento dell'appalto di progettazione esecutiva e realizzazione di un pezzo fondamentale della sanità sul territorio.
«In futuro avremo ospedali hub e spoke come quelli attuali, i distretti nei quali saranno collocate le strutture amministrative e le Case della Comunità - spiega Edgardo Contato, direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima -.

Siamo di fronte ad un cambio epocale che, per il nostro territorio e non solo grazie alle risorse del Pnrr, metterà in campo risorse per 250 milioni di euro, con nuove strutture e la sistemazione di quelle attuali per i prossimi 20-30 anni».

VENEZIA E ISOLE
«La decisione di collocare la futura Casa della Comunità al Civile è stata presa in base a studi precisi sui tempi di percorrenza per la popolazione, a piedi o in vaporetto» prosegue Contato. Se il Giustinian vinceva per chi si trova a Dorsoduro, San Polo, Santa Croce, Giudecca e Sacca Fisola, il Civile è risultato più vicino per chi arriva da San Marco, Castello, Sant'Elena e Cannaregio, ma soprattutto dalle isole di Murano, Burano e Sant'Erasmo. Va ricordato che la CdC di Venezia non rientra nei fondi del Pnrr, ma nel maxi-finanziamento da 61 milioni di euro che ridisegnerà l'intero Ss. Giovanni e Paolo, in questo caso riconvertendo per i servizi sanitari territoriali il padiglione dei Mendicanti, inserito già nella prima fase degli interventi previsti da qui al 2030. Solo per i Mendicanti, sul lato Fondamente Nove, il restauro costerà 1,4 milioni sistemando coperture, facciate e consolidamento statico e sismico. «Sarà una struttura importantissima - precisa il direttore generale dell'Ulss 3 - con 60 ambulatori, medicina gruppo e continuità assistenziale». Per la Casa della Comunità del Lido, come l'Ulss aveva già spiegato in precedenza, si dovrà capire il futuro dell'ex ospedale. La CdC sarà realizzata con uno stanziamento di bilancio dell'Ulss 3 (un milione inserito nell'annualità 2024) in quanto, proprio per i tempi stretti del Pnrr, senza certezze sugli interventi dei privati si sarebbe corso il rischio di perdere i fondi europei. «Nessuno ci sposterà dal Lido - chiarisce ancora Contato -, che sia dentro il monoblocco o in una struttura che gli investitori dovranno realizzare per garantire l'operatività dei nostri servizi».

MESTRE E DISTRETTO 2
Se a Favaro non sono previsti interventi ma solo l'attivazione della Casa della Comunità, ben diversi sono i progetti (d'ora in poi tutti nel Pnrr) per il Poliambulatorio di via Cappuccina, che sarà ristrutturato e, sul retro, ampliato con la demolizione dell'ex palazzina Ced. Si prevede di costruire un nuovo fabbricato collegato al Poliambulatorio, nel quale - su una superficie di 1.500 metri quadri, saranno potenziati i servizi di assistenza continuativa, il tutto con un investimento da 7,3 milioni di euro da portare a termine entro il 30 giugno 2026 (scadenza valida per tutti i progetti del Pnrr).
Distretto tutto nuovo a Marghera dove architetti ed ingegneri hanno di fatto girato il progetto che era già pronto per rifare la sede di via Tommaseo, ma ora sorgerà all'angolo tra piazza S.Antonio e piazza del Municipio. Gli attuali ex asilo ed ex Centro Internet abbandonati verranno demoliti per fare posto alla nuova struttura da 7,8 milioni di euro, sviluppata su tre piani per una superficie totale di oltre tremila metri quadri, mentre il Comune si farà carico di sistemare la viabilità circostante.
Discorso simile anche a Marcon, il cui distretto guadagnerà servizi e una nuova sede su due piani (progetto da 2,8 milioni di euro). «Abbiamo già incontrato il Comune di Marcon per studiare le opere di urbanizzazione necessarie - precisa Contato -. Non possiamo farci carico di tutto e sarà necessario spartirsi un po' di oneri. Va detto che anche noi soffriamo l'aumento dei costi del 20-30 per cento, e pensare di fare anche le strade significa sacrificare le strutture».

RIVIERA E MIRANESE
«Il Distretto 3 sarà l'area che, con i suoi 270mila abitanti, riceverà il maggior numero di investimenti, a partire dagli 80 milioni ecquamente divisi per i due ospedali di Dolo e Mirano, per arrivare ad un totale di 111 milioni con gli interventi nel territorio e a Noale. Tanta roba che neanche quando c'era Maniero... - scherza il dg dell'Ulss Serenissima - In Riviera del Brenta e Miranese avremo tre strutture ospedaliere: quella riabilitativa e per le cure intermedie di Noale, più gli ospedali di Dolo e Mirano, ognuno con la sua specificità. E a Mirano è previsto anche il nuovo Serd con la demolizione dell'edificio Tm in area extraospedaliera, connesso con il Centro di salute mentale. Abbiamo un finanziamento di 790mila euro al quale se ne aggiungerà un secondo».
Tornando alle Case della Comunità, a Dolo sorgerà in una nuova palazzina al posto del Poliambulatorio (mille metri quadri, finanziamento da 2,3 milioni di euro) e a Mira nell'ex campo da rugby (2,6 milioni per un edificio di due piani per quasi 1.300 metri quadri). Nel Miranese, a Noale ci saranno CdC e Ospedale della Comunità («era un'incompiuta - spiega Contato -. Qui avremo 44 posti letto di Ospedale della comunita, 10 di hospice e altri 24 di Unità riabilitativa territoriale: in tutto 78 posti letto, quasi come una volta...»); infine, a Martellago, verrà sistemato l'attuale distretto, ampliandolo con un'altra ala da 400 metri quadri ricavata nell'area esterna (opere per 2,2 milioni).

CHIOGGIA E CAVARZERE
A Chioggia la Casa della Comunità sarà realizzata in una nuova costruzione su due piani (3 milioni di investimento) con 6 ambulatori per le cure primare, 8 per la diagnostica e la specialistica e 5 locali per l'assistenza di prossimità, e altri 3,7 milioni andranno ad Ospedale della Comunità e Hospice (passando da 12 a 20 posti letto, più i 5 dell'Hospice). Sempre nel Distretto 4, la seconda CdC verrà aperta a Cavarzere demolendo l'ex cucina della cittadella socio-sanitaria per realizzare un nuovo fabbricato sempre su due piani. In questo caso, i 2,4 milioni necessari all'intervento deriveranno da alienazioni di beni.

 

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