Truffò la sorella e il cognato: promotore finanziario condannato a un anno e nove mesi

Un mestrino di 52 anni ha raggirato persino la nipote

Venerdì 31 Marzo 2023 di Davide Tamiello
VENEZIA Promotore finanziario di 52 anni condannato dal Tribunale
MESTRE  - Vatti a fidare dei parenti, anche quelli più stretti. È il caso di un promotore finanziario mestrino, il 52enne Mauro Da Lio, condannato dalla giudice del tribunale di Venezia Michela Rizzi per aver raggirato sorella, cognato e nipote facendo leva sul loro rapporto di parentela. I famigliari del broker, infatti, non avevano motivo di pensare che l’uomo stesse cercando di truffarli e avevano investito oltre duecentomila euro seguendo i suoi consigli finanziari. La giudice ha condannato Da Lio a un anno e nove mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena (l’uomo è incensurato) vincolata al versamento (intanto) entro sei mesi di una provvisionale della metà del denaro dovuto (102.500 euro) ed il residuo danno del totale di 230mila euro. 

GLI EPISODI
Il primo episodio, che risale a 10 anni fa, tra 2013 e 2014, riguarda l’aver convinto, data la sua attività di financial planner, sorella e cognato a investire in “stoke options”, azioni della banca per cui lavora il 52enne. L’uomo, però, aveva detto che intestandole a lui avrebbero potuto usufruire delle condizioni economiche migliori riservate ai dipendenti. I famigliari gli avevano affidato quindi, in diverse tranche, assegni per 76mila euro. Quei soldi, però, erano svaniti nel nulla. In pratica, Da Lio si era fatto acquistare e intestare quelle stock options raggirando sorella e cognato. Il cognato, negli anni, ha più volte provato a riscattarle, ma Da Lio continuava a temporeggiare con le più svariate scuse. 

PRELIEVO NON AUTORIZZATO
Non c’è solo questo. Nel 2016, infatti, sempre nel suo ruolo di promotore finanziario della banca di cui erano clienti anche la sorella e il cognato, avrebbe prelevato dal conto del cognato 1.542 euro. L’uomo aveva chiesto come mai, e Da Lio aveva spiegato che l’ammanco era dovuto a un errore della sua segretaria e che la somma sarebbe stata subito accreditata nuovamente sul conto. Accredito, però, mai eseguito nei fatti. Nel 2017, Da Lio aveva promesso ai famigliari che avrebbe restituito tutto. «Aprite un conto corrente su una banca diversa e vi trasferisco subito i soldi». Anche qui, però, di bonifici neanche l’ombra. 

IL CONTO ALLA NIPOTE
Il broker, nel 2016, era arrivato persino a raggirare la giovane nipote. Le aveva detto che avrebbe aperto un conto a suo nome, e si era fatto consegnare duemila euro da depositare. La ragazza, quel denaro, ovviamente non l’ha più rivisto. Infine la questione dei prestiti: Da Lio aveva decisamente abusato della buona fede della sua famiglia, facendosi prestare 69mila euro nel 2016 per l’acquisto di un bar a Jesolo e un appartamento a Spinea. 
A questo punto, sorella e cognato avevano aperto gli occhi e deciso di rivolgersi a un legale. L’avvocato Federico Veneri, preso in carico il caso, ha presentato querela contro il promotore finanziario e ha formulato costituzione di parte civile per gli assistiti che è stata accolta dalla giudice.
 
Ultimo aggiornamento: 07:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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