TORRE DI MOSTO - I territori sulle sponde della Livenza da tempo sono impegnati a promuovere le eccellenze ittiche locali, prima fra tutte l'anguilla.
PROBLEMA APERTO
«Negli ultimi anni le larve di questa specie hanno iniziato a riprodursi più velocemente e le popolazioni sono esplose ha spiegato Visentin Si tratta di un competitor del nostro granchio verde e resiste maggiormente ai cambi di salinità. Risale quindi molto di più i fiumi ed è un predatore più aggressivo, che va a nutrirsi di larve, uova e dei piccoli di anguilla e altre specie. In più, avendo delle chele molto grosse, rompe le reti dei pescatori provocando seri danni economici alla categoria. La specie è originaria dalle lagune del Maryland, negli Stati Uniti, arrivata qui probabilmente con le larve presenti nell'acqua incamerata nei cassoni di zavorra delle navi».
Anche per colpa del granchio blu, quindi, la pesca delle anguille è sempre più esigua. «Purtroppo la forte espansione di questa specie sta provocando un danno al fragile equilibrio della laguna di Caorle a danno soprattutto delle specie autoctone» ha commentato Luca Ortoncelli, ideatore della rassegna Livenza, fiume di sapori. Dalla cena, però, è emersa anche una soluzione. «L'unico grande predatore del granchio blu è l'uomo ha aggiunto Ortoncelli Dobbiamo sensibilizzare il cliente finale e i ristoratori alla preparazione dello stesso come pietanza». E a riprova di ciò, proprio nella cena di venerdì sera, lo chef Daniel Matei ha preparato i suoi gnocchi al granchio blu, per dimostrare che il predatore può trasformarsi anche in prelibata preda, spronando a consumarla e contribuendo a ripristinare, col tempo, il delicato equilibrio ittico del territorio.