VENEZIA - Gli esoterici troveranno collegamenti fra San Marco e le api: sta di fatto che il piccolo e laborioso insetto si è impadronito, ieri pomeriggio, proprio del campanile di San Marco. «Un segno beneaugurante nel giorno dedicato al santo protettore della città - ha osservato lo scrittore Pier Alvise Zorzi - poiché l'ape simboleggia la purezza, il coraggio e la determinazione nella difesa del suo microcosmo. Ben si adatta a Venezia. È anche un simbolo napoleonico, ma su questo nesso sarebbe meglio glissare. Direi comunque che la sua presenza tutela la ripartenza di Venezia e alla sua protezione; ma bisogna essere saggi e coraggiosi come le api».
Sono stati gli operatori della polizia locale di San Marco a notare sciami d'api volteggiare attorno al campanile.
L'APICOLTORE
In accordo con questi ultimi, è stato deciso che per un intervento del genere, con l'allontanamento delle api e la distruzione del favo, ci sarebbe voluto un esperto. Così è stato contattato un agricoltore e apicoltore di Marghera. Intanto le api, dopo svolazzi in sciame attorno al campanile, verso il tramonto si sono ritirate tranquille nell'alveare. Ne sono state contate diverse centinaia.
L'apicoltore è giunto alle 17.30, ma ha scosso subito la testa. Avrebbe avuto bisogno di un'impalcatura e di attrezzature particolari. Così tutto è stato rimandato ad oggi anche se la pioggia prevista nei prossimi giorni quasi di sicuro allontanerà le api, che se ne andranno da sole verso luoghi più asciutti. Nessun passante è stato punto. Considerata la loro natura di animali protetti, le api non si possono sopprimere e difficilmente aggrediscono l'uomo se non vengono disturbate.
