VENEZIA - Sotto la pioggia per 45 minuti fuori dalla scuola chiusa: è successo ieri a circa 270 alunni e alunne della scuola secondaria di primo grado Sansovino di Cannaregio.
LA PROTESTA
«È stato chiesto ai ragazzi di rimanere specificando loro che chi avesse deciso di tornare a casa sarebbe stato segnato come assente – racconta uno dei genitori che, insieme ad altri, ha inviato una lettera di protesta alla dirigenza per denunciare l’accaduto – il problema è che dopo un’attesa di 20 minuti sotto la pioggia battente e con zaini da 10 chili sulle spalle, è arrivata un’ausiliaria con un mazzo di chiavi sbagliate. A quel punto alcuni studenti sono tornati a casa anche su indicazione telefonica delle famiglie. Solo dopo altri 25 minuti di attesa la scuola è stata finalmente aperta ma chi è rimasto era completamente fradicio ed infreddolito». I disagi, raccontano altri genitori, non sono finiti lì: «Alcuni genitori hanno deciso di andare a prendere i figli in anticipo per paura che si ammalassero visto che erano bagnati dalla testa ai piedi, ma non hanno potuto recuperare anche i compagni come chiesto via chat dalle altre famiglie perché mancava una delega formale, così alcune classi si sono ritrovate con solo 3 / 4 alunni».
LA REPLICA
«Dispiace per l’accaduto, ma la prassi è quella di sostituire il personale Ata in malattia per garantire le lezioni e questo richiede un po’ di tempo – spiegano alcuni docenti – Abbiamo cercato di fare il possibile, anche asciugando i ragazzi particolarmente bagnatpei perché arrivati senza ombrello. Questo è un periodo difficile per tutti e noi della Sansovino abbiamo sempre cercato di garantire l’orario pieno nonostante assenze e quarantene». Ma i genitori non intendono lasciar correre e, unitariamente ai rappresentanti di tutto il plesso, hanno inviato una lettera alla dirigente Barbara Bernardone: «Esprimiamo il nostro fermo disappunto per quanto accaduto. Riteniamo doveroso far presente il profondo disagio e la forte preoccupazione che tale situazione ha generato tra i genitori, oltre alla seria preoccupazione per i ragazzini che poi sono stati costretti a frequentare le restanti 5 ore con indumenti fradici».