Save, per tremila addetti la cassa integrazione non è ancora decollata

Domenica 28 Febbraio 2021 di Elisio Trevisan
L'aeroporto Marco Polo di Venezia

MESTRE - Tra Venezia e Treviso ci sono quasi 3 mila lavoratori nei due aeroporti, e molti di loro stanno ancora aspettando gli assegni di cassa integrazione. Idem per l’altro migliaio che opera al Catullo di Verona, coordinato sempre da Save, il Gruppo che gestisce direttamente il Marco Polo di Tessera e il Canova di Treviso. I ritardi dell’Inps pesano in modo sempre più pesante sulle persone e sulle loro famiglie e per questo i Sindacati dei trasporti (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) hanno organizzato un presidio per domani dalle 10:30 alle 13:30 davanti alla sede nazionale dell’Inps a Roma, e per questo la Cisl ha scritto una lettera al governatore del Veneto Luca Zaia, al prefetto Vittorio Zappalorto e al sindaco Luigi Brugnaro. A Tessera e Treviso ci sono i dipendenti degli handler Aviation Service e GH Venezia, oltre che quelli di Save, e a Verona i lavoratori del Catullo e degli handler Ags e GH Verona. Tutti accomunati dallo stesso problema: i ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione straordinaria da parte dell’Inps, e del Fondo di solidarietà trasporto aereo (Fsta). Per quest’ultimo in particolare la situazione ha dell’assurdo perché si tratta di soldi che i lavoratori stessi versano per avere un supporto nei momenti di emergenza e, nonostante siano soldi loro, non riescono a riceverli. Per tutto ciò la Cisl chiede che il Governo inserisca il trasporto aereo nel piano di ripresa economica del Paese: «Nel 2020 Treviso ha perso il 100% del traffico, Venezia l’88% e Verona l’86% con riflessi negativi, economici e occupazionali, che si protrarranno per tutto il 2021 e il 2022 - commenta Ivano Traverso della Fit-Cisl veneta -. Il settore è stato tra quelli più colpiti, si è fermato per primo e ripartirà per ultimo a causa delle varie limitazioni. Attualmente oltre il 75% del personale di terra e del personale di volo sta usufruendo di ammortizzatori sociali, e se i soldi non arrivano sono guai grossi».
Quando si parla di trasporto aereo non ci sono solo le compagnie aeree ma operatori che garantiscono assistenza ai passeggeri, prenotazioni e check-in, trasporto dei passeggeri dal gate all’aeromobile, carico e scarico bagagli, fornitura del catering, pulizia degli aeromobili, assistenza ai passeggeri a ridotta mobilità, manutenzione aeromobili, gestori dei terminal e della security, imprese di movimentazione, controllo del traffico aereo, dogane, servizi di ristorazione, servizi di autonoleggio e commerciali, fornitori di carburante. Secondo i dati Istat nel 2017 operavano in Italia 193 imprese che hanno realizzato un fatturato di 9,4 miliardi di euro e occupato poco meno di 20 mila lavoratori, ai quali ne vanno aggiunti altri 20 mila dell’indotto e 10 mila stagionali. «Per alcuni la scelta migliore sarebbe far fallire le compagnie aeree e le aziende in difficoltà e affidare il trasporto aereo ad altri vettori, coltivando l’illusione che questi possano fare gli interessi del nostro Paese - concludono i Sindacati -. Ma sarebbe un errore mortale»
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Ultimo aggiornamento: 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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