Moschea a San Donà, il sindaco Teso: «Non in un negozio. Il problema è l'afflusso di gente»

Lunedì 3 Luglio 2023 di Davide De Bortoli
Moschea a San Donà, il sindaco Teso: «Non in un negozio. Il problema è l'afflusso di gente»

SAN DONÀ - «Vigilerò assieme agli uffici comunali perché siano rispettate tutte le norme in merito». Il sindaco Alberto Teso rassicura i consiglieri Augusto Quintavalle capogruppo della Lega e Luigi Trevisiol della civica "Siamo San Donà" in quota Fi sull'ipotesi della comunità bengalese di San Donà di trasferire l'attuale centro culturale di via Don Bosco all'ex negozio Rebel in via Crispi, poiché quest'ultimo è più spazioso.

Manca l'autorizzazione dell'ufficio tecnico del Comune e delle autorità sanitarie: la richiesta ufficiale ancora non c'è ma l'interesse all'acquisto del negozio ci sarebbe. Quintavalle Trevisiol hanno lanciato l'allarme sull'iniziativa poiché secondo loro la denominazione di centro culturale viene utilizzata per mascherare una moschea. La richiesta dei bengalesi era emersa durante una visita in municipio a Teso da parte di un gruppo di sei esponenti della comunità musulmana. In quell'occasione il sindaco aveva già messo le mani avanti: serve rispettare tutte le norme per trasformare un negozio al piano terra di un condominio in un centro culturale. «Ho ricevuto con molto piacere la delegazione musulmana e ribadisco la mia completa disponibilità al dialogo e alla collaborazione. La richiesta di trasformare un'attività commerciale in un centro frequentato da centinaia di persone pone numerosi problemi che, sia chiaro, non sarebbero diversi se si trattasse di una chiesa cristiana o una sinagoga. Comprendo benissimo, anche come uomo di fede, il desiderio della comunità bengalese di trovare una sede più ampia e confortevole, ma forse cercare un'ubicazione più consona di un negozio per una tale, importante, destinazione, potrebbe essere preferibile».

A SINISTRA

Ad attaccare i consiglieri Quintavalle e Trevisiol è il gruppo di Alleanza Verdi Sinistra che difende la richiesta dei bengalesi. «Indecoroso l'attacco di Lega e Forza Italia protesta Alleanza Verdi Sinistra - La richiesta legittima della comunità bengalese di disporre di spazi più adeguati per riunire la propria comunità e promuovere la propria cultura, compiuta nei modi ufficiali e civili è stata sufficiente a risvegliare certi istinti. Per i leghisti alcune persone dovrebbero farsi vedere solo nel luogo di lavoro e essere trasparenti nel resto della giornata. Non funziona così. Sono circa 500 i bengalesi a San Donà e una discreta percentuale ha la cittadinanza italiana, un'altra parte è in attesa della cittadinanza. Lo sappiamo bene perché il bengalese Mohamed Sayfull di San Donà era in lista con noi alle ultime elezioni».

Ultimo aggiornamento: 20:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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