San Donà. Allarme aggressioni a medici e infermieri: «Adotteremo tolleranza zero»

Domenica 25 Giugno 2023 di Fabrizio Cibin
Allarme aggressioni a medici e infermieri: «Adotteremo tolleranza zero»

SAN DONA' - Aumentano le aggressioni nei confronti del personale sanitario e il direttore generale annuncia la "tolleranza zero". I dati emersi dal consueto report fanno preoccupare: 79 aggressioni nel 2022 contro le già preoccupanti 50 dell'anno prima, con un trend, per questo 2023 che non accenna a diminuire, anzi. "Adotteremo, dunque, la "tolleranza zero" in ogni episodio", promette il capo della sanità del Veneto Orientale, Mauro Filippi.
"Il personale è stato invitato a segnalare ogni aggressione che verrà perseguita nelle sedi opportune perché il rispetto della professione e del personale non deve mai venir meno nel rapporto paziente-operatore. Parallelamente sono stati formati istruttori aziendali grazie a corsi promossi dalla regione Veneto ed entro l'anno centinaia di collaboratori dell'Ulss4 verranno formati per imparare a prevenire, riconoscere, gestire, segnalare le aggressioni". Ecco cosa emerge dal report. Le segnalazioni del personale aggredito verbalmente, in alcuni casi fisicamente, sono state inoltrate al servizio "Rischio Clinico" dell'Ulss4.

Nel 2022 sono state 79 le aggressioni segnalate, verificatesi in particolare in pronto soccorso e nel servizio di psichiatria che risultano tra le aree più a rischio. L'elenco continua, poi, con aggressioni compiute nei reparti ospedalieri, degenze, ma anche agli sportelli amministrativi.

SITUAZIONE

"E questa è solo la punta dell'iceberg, sono i casi più gravi, molti altri purtroppo non vengono segnalati", osserva la responsabile del servizio "Rischio Clinico" Elena Momesso. Nei giorni scorsi il direttore generale Filippi ha condiviso con il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, anche l'attuazione di una serie di misure di prevenzione e di gestione degli episodi di violenza nelle strutture sanitarie, quali: la mappatura delle aree di rischio in collaborazione con il servizio Prevenzione e Protezione e la struttura che si occupa del Rischio Clinico; la formazione di istruttori aziendali che poi provvederanno a formare tutti gli operatori dell'Azienda.
Prosegue, inoltre, la collaborazione e il dialogo con le forze dell'ordine che possono fornire indicazioni preziose nella gestione di eventi critici come anche intervenire direttamente. E' prevista, infine, la segnalazione all'autorità giudiziaria di ogni aggressione segnalata ed è in corso di valutazione il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nelle aree comuni delle strutture. Più volte si è registrata la presa di posizione della Fimmg (Federazione medici di famiglia) Veneto e dell'Omceo (Federazione nazionale dell'ordine dei medici. "Non possiamo più accettare che simili atti di violenza continuino a ripetersi nel nostro territorio. I medici e il personale sanitario tutto devono potere lavorare in piena sicurezza e serenità", aveva dichiarato il segretario regionale della Fimmg, Maurizio Scassola.
"I medici di medicina generale non vanno lasciati soli: hanno bisogno del supporto di tutte le autorità competenti ed è necessario anche un cambio di passo culturale che promuova i valori della solidarietà e del rispetto di ciascuno".

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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