Paziente fuori di sé minaccia con il coltello il medico in reparto, il brutto episodio nel veneziano

Mercoledì 19 Aprile 2023 di Davide Tamiello
Paziente fuori di sé minaccia col coltello il medico in reparto, il brutto episodio nel veneziano

MESTRE - Sei aggressioni al mese a medici o infermieri nei reparti dell'Ulss 3, insulti e minacce (verbali) invece sono praticamente all'ordine del giorno. L'alta tensione nei confronti del personale sanitario ha spinto la prefettura di Venezia a richiedere un percorso di formazione condiviso con le forze dell'ordine per pianificare e stilare un protocollo sulla gestione delle emergenze. Ieri il primo workshop, a cui erano presenti anche il direttore generale dell'Ulss 3 Edgardo Contato e il questore Maurizio Masciopinto. È lo stesso dg a definire il tenore delle aggressioni subite ogni giorno in corsia o negli ambulatori: «Spintoni, strattoni, insulti - spiega - siamo arrivati persino alle minacce fisiche con coltello in reparto. Se ne vedono di tutti i colori. Quando le persone sono alterate o in difficoltà mostrano il peggio, noi siamo lì per poter dar loro la risposta migliore». Il primo incontro è stato soprattutto mirato a spiegare e definire certe situazioni. Il direttore del 118 dell'Ulss 3 Serenissima, Paolo Rosi, capo peraltro anche del Suem Veneto, ha definito la questione a proposito del consenso/rifiuto del paziente. «Certe incomprensioni - spiega - nascono dal fatto che pazienti e famigliari non comprendono la facoltà di rifiutare l'intervento.

Noi dobbiamo riconoscere con chiarezza quando è legittimo forzare il consenso, quando il paziente può diventare pericoloso per se stesso e per gli altri. La mancanza di consenso va forzata in certi casi che vanno sincronizzati con le forze dell'ordine. Un esempio? L'intervento in caso di overdose. Il paziente spesso rifiuta l'aiuto, ma non posso lasciarlo andare con il rischio che collassi pochi secondi dopo o che finisca investito da un'auto perché non lucido. Devo intervenire trattenendolo».

PROTOCOLLO

Il questore Masciopinto ha annunciato che ciò a cui si vuole arrivare è un protocollo di intervento condiviso. «Il workshop di oggi è il primo momento - ha sottolineato - di un progetto che prevede diversi e successivi step, e che ci permetterà di affinare e condividere le migliori pratiche da mettere in atto, nei contesti a rischio delle strutture sanitarie, quando ci si trova di fronte a soggetti potenzialmente aggressivi o violenti. Oggi abbiamo affrontato l'analisi della normativa e la costruzione di un linguaggio comune tra personale sanitario e forze dell'ordine, la fase successiva sarà una vera e propria formazione sul campo».
La delegazione dell'Azienda sanitaria era guidata dal Direttore sanitario, Giovanni Carretta, che insieme al commissario capo della questura Angela Losacco è il responsabile scientifico del Progetto. Al tavolo erano presenti anche i rappresentanti dei commissariati di Venezia, Mestre, Jesolo, Chioggia e Portogruaro, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale di Venezia. Il percorso formativo è stato affidato alla dottoressa Spigolon, responsabile della formazione dell'azienda sanitaria. «La gestione dei casi di non collaborazione di aggressività e di violenza - ha aggiunto Carretta - è un tema molto importante. Gli operatori sanitari nei pronto soccorso, nelle psichiatrie, nelle attività dell'emergenza-urgenza possono trovarsi in situazioni delicate, e la loro professionalità li rende in grado di gestirle al meglio dal punto di vista clinico. È però necessario che si affinino, con sempre maggior efficacia, anche gli strumenti con cui affrontare e gestire le situazioni a rischio', purtroppo non infrequenti in ambito sanitario. E questo percorso di formazione congiunta, con la redazione conclusiva di un protocollo operativo aggiornato, rafforzerà inoltre la rete che li affianca, in cui le forze dell'ordine svolgono un ruolo chiave di supporto e di sostegno».

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci