Caso Ryanair a Venezia. Il sindaco: «Arriveranno altre compagnie». Marchi a testa bassa: «Non sa di cosa parla»

Sabato 24 Giugno 2023
Caso Ryanair a Venezia

A volte sembra che Venezia e la sua laguna siano troppo piccole per due imprenditori e personaggi pubblici come il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ed Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save che gestisce il sistema aeroportuale triveneto con gli scali di Venezia, Treviso, Verona e Brescia. Così ciclicamente torna a riaffiorare la ruggine tra i due, che travolge anche la diplomazia imposta ai rispettivi ruoli.


I DUE FRONTI
Brugnaro, patron di Umana azienda leader nella somministrazione di lavoro interinale, ha liquidato la decisione di Ryanair con poche parole senza citare nessuno ma lasciando intendere che sia stato sollevato tanto rumore per nulla.

Enrico Marchi, invece, presidente di Finint banca d'affari di Conegliano, ha preso la rincorsa e come un ariete si è scagliato contro il primo cittadino. «Non capisco come il sindaco di una città importante come Venezia possa dire così tante sciocchezze in così poche righe» è la bordata iniziale, mentre affida la conclusione a un giudizio che non lascia altre alternative: «Ci sono due possibilità: o il sindaco di Venezia è disinformato, oppure è in malafede». Che cos'ha detto Luigi Brugnaro commentando la decisione di Ryanair di tagliare un aereo dalla base di Tessera e, con esso, cancellare 6 rotte e ridurre i voli su altre 6? «Noi siamo per la libertà, immagino che siano bravi e sapranno quello che stanno facendo. - afferma rivolgendosi ai vertici della compagnia irlandese - Noi gestiremo bene la città e daremo migliori servizi ad altri, così da non avere la pressione di una sola compagnia» ha aggiunto sottolineando che si tratta di «avvicendamenti che succedono» e «come uno chiude, un altro apre. Il mondo è fatto così». Per Brugnaro, dunque, non sarà un grosso problema per l'aeroporto se Ryanair sposterà uno dei suoi quattro aerei basati a Tessera su altri scali concorrenti in Spagna e in Portogallo.


LE ACCUSE
Per Marchi, invece, è un vero dramma: «Brugnaro dimostra di non sapere di cosa parla, in ciascuna delle tesi che sostiene. Non è vero che il Marco Polo è un aeroporto contingentato, e non c'è nessuna compagnia che voglia venire a Venezia e che non possa farlo per mancanza di slot; se per caso ne conosce qualcuna ce lo faccia sapere...!». Il primo cittadino aveva, infatti, aggiunto che il Marco Polo «è un aeroporto contingentato, e so di tante compagnie che vogliono ancora venire a Venezia, penso agli asiatici, e qualche slot magari ce lo lasciano libero per qualcun altro». Il Gruppo Save è sicuro, invece, che gli slot lasciati da Ryanair «non saranno rimpiazzati da compagnie asiatiche, poiché sono ambiti di mercato del tutto incomparabili. Facciamo presente a Brugnaro che, rispetto ai collegamenti con l'Europa, l'Asia è un mercato in crisi e complessivamente sta perdendo il 65% del traffico rispetto al pre-covid (con la Russia a -81% e l'Australia a -52%). Il traffico domestico/europeo è l'unico segmento che è tornato ai livelli pre-pandemici, grazie a vettori come Ryanair». Luigi Brugnaro, però, ha ieri ripetuto quel che va dicendo da mesi e che è il motivo per cui il Comune ha introdotto la nuova tassa: «È una norma dello Stato che ce lo consente. La città di Venezia nel 2024 finirà i fondi della Legge speciale, e purtroppo non possiamo non applicare le tassazioni che ci vengono fornite come possibili. Se non lo facessimo non potremmo dimostrare che c'è il bisogno di rifinanziamento». Enrico Marchi, dal suo ufficio al Marco Polo affacciato sulla laguna, ribatte che «il sindaco tenta di mascherare la sua improvvida decisione di applicare una tassa di imbarco che ha il solo effetto di far fuggire il turismo di qualità», e conclude con l'ultima stilettata che è uno dei cavalli di battaglia delle opposizioni in Consiglio comunale quando accusano la Giunta di non saper gestire l'assedio dei turisti alla città: «Forse anziché dedicare tante energie a tassare i cittadini Veneti e a mettere in fuga i turisti che vogliono visitare la nostra Regione, dovrebbe finalmente dare concretezza a una razionale regolazione del turismo nella città più bella e delicata del mondo».
E.T.

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci