Romeo Guadagnin ai "Campionati di giochi matematici". Le sue passioni? Logica, ragionamento e Lego

Lo studente di prima media all'Einaudi di Marghera è un vero asso con i numeri

Lunedì 8 Aprile 2024 di Angela Pederiva
Romeo Guadagnin

MESTRE - Una corsa da Marghera a Milano, inseguendo la passione per i numeri. Per il terzo anno di fila, Romeo Guadagnin sarà alla finale nazionale dei "Campionati di giochi matematici", promossi dall'Università Bocconi. «Ma non chiamatelo "piccolo genio": è solo un bambino portato per la logica e il ragionamento, però ha anche tanti altri interessi come tutti i suoi compagni, dalla musica allo sport», sorride mamma Cettina, che insieme al papà Daniel e alla sorellina Giorgia sostiene in questa nuova avventura l'undicenne, intenzionato a divertirsi ancora una volta: «Cercherò di dare il massimo, ma per me le gare sono soprattutto un'occasione per fare nuove amicizie».

LE COMPETIZIONI
Quando frequentava la scuola elementare Grimani, ed era seguito dalla maestra Emanuela Carraro («Mi ha sempre spronato e le sono molto riconoscente»), Romeo si era già messo in luce: nel 2022 si era aggiudicato la semifinale locale e la finale nazionale della sua categoria, ottenendo il pass per la finalissima di Losanna, dove si era piazzato quinto; nel 2023 aveva vinto nuovamente la semifinale di istituto, potendo così partecipare alla finale italiana. Ora che va in prima media all'Einaudi, ed è in competizione anche con gli alunni di seconda, il ragazzino di Marghera ha preso parte alle semifinali all'Università di Padova ed è riuscito per la terza volta a qualificarsi per la sfida in Bocconi del 25 maggio. "Logica, intuizione e fantasia" è lo slogan della manifestazione, basata non tanto su teoremi o formule, quanto appunto sulla capacità di ragionare con un pizzico di creatività.

«Niente a che vedere racconta Romeo con l'aritmetica o con la geometria che studiamo a scuola.

Alla primaria avevo 10 in matematica, adesso ho 8 e non sono nemmeno l'unico. Per i giochi matematici mi alleno al pomeriggio. Mamma tiene il libro in mano e mi dice se ho risposto correttamente. Però non basta essere bravi: ci vuole anche un po' di fortuna... Quest'anno saremo in tantissimi alla finale, la vedo difficile ma ci provo. In palio c'è pur sempre la finalissima a Parigi: non ci sono mai stato e mi piacerebbe andarci, ma se non ci riuscirò, pazienza». In attesa di scoprirlo, i passatempi non gli mancano: «Suono il sassofono e pratico la ginnastica artistica. Cosa voglio fare da grande? Fino a qualche anno fa pensavo che avrei voluto vestire la divisa da pompiere, oppure da poliziotto, invece in quest'ultimo periodo ho cambiato idea: mi piacerebbe diventare un ingegnere che progetta i Lego». 

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