Regata Storica, scoppia la polemica per le troppe barche “intruse”

Giovedì 7 Settembre 2023 di Valeria Turolla
Il servizio andato in onda sul Tg2

VENEZIA - Coda di polemiche dopo la Regata Storica di domenica. Sotto accusa le troppe barche “intruse” durante le gare. La prima protesta è partita con una lettera aperta inviata al Comune da Gianluigi Fongher, che ha partecipato alla regata a bordo della caorlina rosa classificandosi al secondo posto. Nella lettera Fongher ha voluto segnalare come proprio durante lo svolgimento della sfida tra caorline, sotto al Ponte di Rialto, il percorso delle imbarcazioni fosse stato intralciato da una gondola con a bordo alcuni turisti.
 

LA GONDOLA E LE CAORLINE
«La gondola – scrive Fonger – si trovava esattamente nella traiettoria ideale del percorso di gara. Il gondoliere è stato invitato dalla giuria a spostarsi, ma non è stato in grado di farlo» come ripreso anche dalle immagini mandate in onda durante la diretta su Rai2. «Personalmente non reputo opportuno dare la possibilità di lavorare transitando nel Canal Grande ai gondolieri – scrive Fongher - E‘ un campo di regata e non è la prima volta che accade che una gondola intralci la gara. Il rispetto che, sia pure alcuni, hanno dimostrato è nullo».
E chiede al Comune di prendere provvedimenti: «Spero che la sanzione sia esemplare e che ne sia data notizia, dimostrando così l‘attaccamento alla tradizione, alla Regata Storica, da parte dell’Amministrazione, che diversamente sembrerebbe in balia di persone che sanno solamente sfruttare la città senza mai dare nulla in cambio».
 

IL COMUNE
Dal canto suo Giovanni Giusto, consigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni, ha affermato di sostenere e comprendere quanto scritto da Gianluigi Fongher pur ricordando che ai gondolieri è consentito lavorare durante lo svolgimento della Regata Storica. «Non ho motivo di dubitare che quanto affermato da Fongher sia vero, tanto più se fa riferimento ad una prova televisiva – spiega Giusto – I gondolieri godono di un accordo, stipulato molti anni fa, che permette loro di continuare a lavorare anche durante lo svolgimento della manifestazione, che celebra proprio l’arte della voga alla veneziana di cui loro sono l’immagine più famosa nel mondo. Se verranno provate violazioni al regolamento, di sicuro saranno presi provvedimenti e il responsabile sarà sanzionato come previsto». In realtà sull’episodio ci sono chiare le immagini del Tg2.
 

LE REMIERE
Ma non è tutto anche dalle remiere piovono lamentele. In molti infatti hanno denunciato disordini nell’organizzazione dei cortei e delle regate, in particolare raccontando come le maciarele, le prime a partire, non abbiano potuto fare il giro del “paleto” a Rialto a causa della presenza delle bissone in movimento al centro del Canale. E lo stesso è succeddo ad alcuni equipaggi dei pupparini, che sono stati costretti a girare prima del “paleto”. «È stato un momento di confusione col pericolo che qualcuno potesse farsi male – spiegano dalla Nomboli – Eravamo arrivati da poco sotto al Ponte di Rialto quando abbiamo visto arrivare le maciarele: abbiamo avuto giusto il tempo di infilarci al volo in un canale per evitare la collisione, mentre una bissona scivolava nei pressi del “paleto” impedendo ai ragazzi di fare il giro».
 

LE MACIARELE
E a rincarare la dose arriva un’altra lettera, quella di Pierluigi Cibin, allenatore delle maciarele senior di Cavallino, deluso per aver visto svanire la possibilità di prendere una bandiera in storica perché ci si trova davanti il corteo sportivo. Cibin è amareggiato per lo scontro che hanno subito i suoi atleti con un gondolone del corteo rimasto indietro. Il gondolone non sapeva neppure che c’ era una regata in arrivo. Mesi di allenamenti buttati via, danni ai remi, ma soprattutto una grande delusione, racconta Cibin.
«Ho assistito ad uno spettacolo decisamente caotico e disorganizzato - scrive - La presenza di imbarcazioni lungo il percorso ha rovinato le competizioni, compromettendo l’esito delle regate e causando collisioni, con inevitabili danni all’attrezzatura di cui non serve ricordare la fragilità e la difficile reperibilità, dovuta ad una costruzione ancora artigianale come molti secoli fa. Alla mia richiesta di spiegazioni, sono stato rimbalzato tra giuria e forze dell’ordine, e invitato formalmente a tornare a casa “con le pive nel sacco”, per usare un eufemismo».
«Torno a casa amareggiato conclude Cibin - per aver vanificato mesi di sforzi e sacrifici, miei e dei ragazzi che si appassionano a questa che definisco più di una tradizione, ma quasi una magia».
Giusto però rimanda al mittente le accuse: «Non accetto che si parli di cattiva organizzazione – ha detto – Sono molto dispiaciuto per quanto successo ai bambini, ma è stato fatto tutto il possibile per recuperare un ritardo di quasi 15 minuti dovuto a vari fattori tra cui anche la sosta del corteo sportivo davanti alla Machina».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci