Al Pronto Soccorso "codici rosa"
​per le donne vittime di violenza

Mercoledì 11 Maggio 2016
Al Pronto Soccorso "codici rosa" per le donne vittime di violenza
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CHIOGGIA - Un Codice Rosa per le donne vittime di violenza: lo istituisce il Pronto Soccorso di Chioggia per completare un protocollo ad hoc, che unisce ospedale e territorio, nella totale presa in carico della donna abusata. Duecento le donne che si sono rivolte al servizio di emergenza e urgenza di Chioggia solo nel 2015, di una fascia di età che va dai 30 ai 50 anni: donne spaventate, che oggi hanno il conforto di trovare una risposta concreta in questo territorio con servizi adeguati al problema e personale dedicato. 


«Fino a ieri – ha spiegato il direttore generale della Ulss 14 Giuseppe Dal Ben, promotore da due anni delle Giornate della Salute come prevenzione e informazione ai cittadini – non esisteva in questa Ulss un percorso unificato dalla A alla Z per la donna vittima di violenza. I tasselli mancanti sono stati ricomposti, grazie all’impegno dei nostri professionisti ospedalieri e territoriali (PS, Ortopedia, Ginecologia, Psichiatria, Distretto), e alla importante sinergia col Comune e il Centro Antiviolenza istituito da pochi mesi nella nostra sede distrettuale. Un lavoro di squadra che garantisce alla donna una presa in carico da parte di gente preparata e formata sull’argomento, sia a livello psicologico che assistenziale. La donna non si sentirà più sola, ma protetta e accompagnata”.

Il protocollo Codice Rosa prevede in sostanza la messa per iscritto di cosa fa chi e come in caso si presenti in Ospedale una donna che dichiara di essere vittima di violenza oppure se ne ha il sospetto. «Il personale del triage – ha spiegato il primario del Pronto Soccorso Andrea Tiozzo – attiva subito il codice rosa, accompagnando la paziente in un luogo più appartato per offrire una adeguata privacy alla situazione, allontanandola dal partner se appare insistente. Provvede subito ad avvisare il medico e cerca di avere un atteggiamento rassicurante e disponibile all’ascolto: deve instaurare con la vittima un rapporto empatico di fiducia reciproca». 
Ultimo aggiornamento: 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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