Nuova stazione di Mestre, inizia il conto alla rovescia: «Progetto bellissimo»

Sabato 26 Febbraio 2022 di Fulvio Fenzo
L'area della stazione di Mestre
4

VENEZIA - «Un progetto bellissimo.

Bellissimo». Per ora lo hanno visto solo il sindaco Luigi Brugnaro e il direttore generale del Comune Morris Ceron, ma presto («tempo un paio di settimane, forse perfino meno» dice Ceron) Rfi porterà a Ca' Farsetti tutte le carte, gli studi, i rendering che faranno capire come diventerà la stazione di Mestre e come verrà ricucito il taglio dei binari che divide il lato di via Piave da quello verso Marghera, in quell'area di via Ulloa sul quale è praticamente pronto anche il nuovo progetto del Gruppo Salini Impregilo - Cediv Spa. Due fronti della terraferma che verranno uniti dalla piastra ciclopedonale sopra alla stazione, fortissimamente voluta dal sindaco Brugnaro, da sempre primo sostenitore del sogno di unire Mestre e Marghera.

DOPPIO INCONTRO

Il doppio incontro - prima con Rfi e poi con Salini Impregilo - era fissato ieri mattina alla Smart control room del Tronchetto. Tutto tenuto nel più stretto riserbo perché, trattandosi di una scommessa sulla quale il primo cittadino sta spendendosi da anni, si punta a presentare progetti, tempi e modi di realizzazione nel miglior modo possibile. Del resto a metà dicembre scorso la vicepresidente della Regione e assessore alle Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti aveva convocato a Palazzo Balbi i rappresentanti di Rfi, della Fondazione Milano Cortina 2026 e quelli dei Comuni di Verona e Venezia con l'obiettivo avviare il confronto sui progetti di riqualificazione delle stazioni ferroviarie di Venezia-Mestre e Verona Porta Nuova, concepite come nuovi hub di mobilità urbana, anche in prospettiva delle Olimpiadi 2026. E proprio qui Rfi aveva promesso per fine gennaio 2022 la presentazione del progetto per Mestre, secondo l'accordo di programma che prevede la piastra sopra i binari con un investimento di 75 milioni di euro sullo scalo ferroviario all'interno di un'operazione che creerà un investimento indotto dei privati nell'area per 350 milioni di euro. Seppure con un mese di ritardo rispetto all'impegno preso in dicembre (e prendendosi altre due settimane per chiudere tutti i progetti), Rfi ha fatto vedere al sindaco quella che sarà la stazione di Mestre del futuro. «In questo momento non rilasciamo dichiarazioni» spiegano dalle Ferrovie, ed anche dagli ambienti del Comune hanno scelto la via dell'understatement, riparametrando l'incontro di ieri ad una semplice interlocuzione tecnica. Profilo basso, insomma, mentre di fatto saremmo ormai prossimi ai fuochi d'artificio.

IL FRONTE DI VIA ULLOA

Nell'altro incontro con Cediv Spa e Gruppo Salini Costruttori, l'architetto Elena Sciliberto ha sottolineato la piena disponibilità alla collaborazione da parte del team di progettisti composto da Grimshaw Londra, H&A Venezia (presente anche l'architetto Piero Giovannini) e Tecnic Roma. Del resto, già nel 2019 David Morganti, presidente di Cediv, in occasione della definizione dell'accordo pubblico-privato tra l'Amministrazione comunale e la società, aveva affermato di «essere orgoglioso che la passerella sopraelevata atterrerà in una zona di nostra proprietà. L'obiettivo del progetto è quello di connettere la Città giardino con il centro di Mestre sfruttando il progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria». Un accordo, quello del 2019, che andava a trasformare sostanzialmente quello del 2015, sottoscritto dall'allora Commissario straordinario Zappalorto (il quale a sua volta aveva modificato i precedenti progetti del 2012 e del 2008, per dire da quanti anni se ne parla), puntando ora a creare un nuovo polo che risponda alle esigenze di una città dinamica, sostenibile dove il verde e le molte connessioni sono i temi chiave di una progettazione attenta alla mobilità e all'uso collettivo. Nell'area di via Ulloa sono attualmente previste due torri ad uso ricettivo con, alla base, seimila metri quadri di attività commerciali, un parcheggio all'interno di un edificio multipiano accessibile per i veicoli provenienti dalla bretella autostradale e collegato a percorsi pedonali e ciclabili verso la stazione ferroviaria e l'abitato di Marghera. Il tutto all'interno di un'operazione del valore di circa 100 milioni di euro, e che prevede la cessione di un'area di oltre tre ettari che verrà adibita a parco pubblico attrezzato nella parte a ovest dell'area d'intervento, confinante a sud con via Paolucci e a nord con bretella della Carbonifera.
 

Ultimo aggiornamento: 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci