Regate, svolta a Venezia: parità di genere nei premi

Sabato 24 Luglio 2021 di Paolo Navarro Dina
Una regata a Venezia

VENEZIA - A calmare le acque - anche fuor di metafora - ci ha pensato il sindaco Luigi Brugnaro.

Dopo le polemiche sulle differenze nell'ammontare dei premi della Regata Storica tra regatanti uomini e concorrenti donne, ha deciso lui. Da un lato si è messo la giacchetta del negoziatore, dall'altro non ha risparmiato critiche a chi ha trasformato la sacrosanta richiesta di premi uguali per tutti in una... battaglia navale. E lo ha detto chiaro e tondo con una nota che chiarisce fino in fondo come a decidere d'ora sul montepremi non saranno più gli stessi regatanti (con i mugugni e le lamentele di opposte fazioni), ma tutto sarà stabilito dal Comune che, di fatto ha deciso di avocare a sè l'intera questione. «Ci saranno premi uguali per tutti, uomini e donne - ha tagliato corto il primo cittadino - per tutta la stagione. Strumentalizzare la voga per una battaglia di genere è un atto vergognoso visto che nel bilancio approvato martedì scorso in Consiglio comunale, sono previste le risorse per l'aumento del montepremi per i regatanti». Insomma, punto e a capo. 


LA DECISIONE

Ma dopo il chiarimento, il sindaco non le ha mandate a dire. «Il nostro è un messaggio chiaro - avverte Brugnaro - e lo è ancora di più nella concomitanza delle celebrazioni dei 1600 anni di Venezia. Insomma, bastava che si fosse letto bene quanto approvato in Consiglio comunale. Vista l'impossibilità di trovare soluzioni eque, ora spetterà al Comune a vigilare sulla redistribuzione dei premi. In questo modo supereremo tutte le difficoltà e le criticità evidenziate nell'attuale gestione. Non saranno più i regatanti stessi a definire la divisione dei premi, ma toccherà al Comune». Ma non è tutto. Brugnaro nell'imminenza della più celebre gara di voga veneta come è la Regata storica prevista per il prossimo 5 settembre, ribadisce la posizione dell'Amministrazione comunale. «L'indicazione precisa d'ora in poi - chiarisce fino in fondo Brugnaro - è uniformità di premi tra uomini e donne». E poi l'affondo: «La parità di genere si ottiene con i fatti e sarà proprio questa amministrazione a risolvere definitivamente la questione». A buon intenditor... 


ATTACCO ALLA BOLDRINI

E tanto per togliersi anche un sassolino dalla scarpa, Brugnaro ha messo nel mirino l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini che, in una interpellanza parlamentare elaborata proprio in queste ore, ha puntato il dito sulle disparità di premio tra regatanti uomini e donne. Scrive tra l'altro su Facebook l'ex inquilina di Montecitorio appellandosi all'articolo 3 della Costituzione (quello sulla parità di genere, lingua, religione ndr): Siamo uguali, perché non volete rendervene conto?! al quale hanno fatto al post migliaia di commenti. E sulla vicenda, dopo la Boldrini, è intervenuto anche il parlamentare Nicola Pellicani, che ha chiesto l'intervento del ministro per le Pari opportunità. Ma è al colpo di fioretto di Laura Boldrini, che Brugnaro ha deciso di replicare: «E soprattutto non sarà qualche interpellanza parlamentare a togliere al Comune l'onore di essere stato il primo a garantire la parità dei premi e a risolvere questa annosa questione, non solo per la regina delle Regate, la Storica, ma per tutta la stagione remiera. Qui contano i fatti e le azioni concrete, non le polemiche e le promesse».


MATTINATA CONVULSA

Una matassa sbrogliata per una situazione che in mattinata si era fatta incandescente non solo per un'atmosfera da tutti contro tutti, con il consigliere delegato alla Voga, Giovanni Giusto che aveva tuonato. «Domenica 5 settembre, per la Storica - aveva detto -, sarà una giornata di festa, eppure qualcuno in queste ore, pur di avere un attimo di visibilità, sta cercando di strumentalizzare la vicenda. La verità è che questa Amministrazione aveva già previsto un aumento del montepremi ancor prima che qualcuno presentasse un emendamento al bilancio» (si tratta del documento confezionato dai consiglieri di opposizione del Pd che ha scatenato la bagarre ndr). Poi, in serata l'intervento decisivo di Brugnaro. Che lo ha detto e scritto senza giri di parole. Sui premi decide il Comune. E anche qui, dopo anni di temporeggiamenti, di mezze decisioni e di smentite, finalmente una parola chiara. Tocca all'Amministrazione comunale distribuire i denari. In modo equo per tutti. In fin dei conti è quasi una rivoluzione.

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