Il Ponte votivo non si fa per il terzo anno di fila: troppi costi e incertezze

Mercoledì 26 Ottobre 2022 di Michele Fullin
Ponte votivo morti

VENEZIA - Niente ponte votivo per rendere omaggio ai defunti. Il Comune ha deciso di soprassedere per quest'anno al montaggio della struttura che collega le Fondamente Nove all'isola di San Michele.

Un'opera che quando è stata realizzata, nel 2019, aveva riscosso un grande favore da parte della popolazione, che poteva recare a pregare sulle tombe dei propri cari senza il vicolo degli orari degli affollatissimi (oggi come allora) motoscafi del servizio pubblico. Ma anche dei turisti ai quali, in certi orari e dopo alcuni giorni dall'apertura, era stato concesso di attraversarlo.

QUEST'ANNO NIENTE
Il fatto che neppure quest'anno si facesse era immaginabile, poiché si tratta di strutture che richiedono molto spazio e molta preparazione preliminare e quindi la lunga passerella sopra secca avrebbe dovuto già essere pronta. Dal Comune spiegano che la decisione era stata presa con grande anticipo poiché all'inizio dell'anno non si sapeva come sarebbe andata col virus e se ci sarebbero state restrizioni, ma soprattutto per gli elevati costi di montaggio e smontaggio. Nel 2019 tali spese erano state calcolate una tantum in 450mila euro comprensive di acquisto dei moduli e montaggio /smontaggio.
Quel denaro era stato stanziato nel marzo del 2019 con una variazione di bilancio che attingeva ai fondi ricavati dall'imposta di soggiorno. I moduli, poi, servivano non solo per realizzare il ponte, ma anche per aumentare la lunghezza lineare delle banchine del Salone Nautico che proprio quell'anno vedeva la luce.
Nel periodo di apertura, il ponte aveva riscosso molto successo perché per la prima volta dopo 69 anni si riproponeva l'usanza del ponte di barche per raggiungere il cimitero.

IL COVID
Nel 2020 era stata l'emergenza Covid a far saltare il montaggio del ponte. Questo per via delle regole restrittive dell'allora Governo, che non rendevano sicuro il passaggio nei due sensi di un elevato numero di persone (il tema degli assembramenti). Nel 2021 tutto passò sotto silenzio, nel senso che non se ne parlò nemmeno di montarlo, poiché c'erano ben altri problemi sul campo.
Ma nel 2022, con una città invasa dai turisti e quindi con le casse non più vuote come lo erano l'anno precedente, la decisione è stata digerita meno volentieri in città e anche fuori, dai tanti ex residenti che solitamente tornano a far visita agli antenati. Questo, anche per evitare l'effetto scatola di sardine che si è vissuto per la maggior parte dell'anno nelle linee Giracittà e che (vedi l'intervento a piè di pagina) avvicinandosi il ponte di Ognissanti non fa che intensificarsi.

RICORRENTE O UNA TANTUM
A questo punto, viene da chiedersi se la riproposizione del ponte votivo, da ripristino di una tradizione antica si sia trasformata in un evento unico. Lo si capirà nel 2023, anche se a Ca' Farsetti si parla già di un ponte che potrebbe essere montato solamente in anni particolari, come in una sorta di giubileo.
Lungo circa 400 metri, il progetto del ponte prevede essenzialmente i moduli utilizzati per l'attraversamento del canale della Giudecca (330 metri) ai quali si aggiungono pontoni aggiuntivi acquistati allo scopo di raggiungere la lunghezza voluta e comunque utilizzabili all'Arsenale per il Salone.
Tra i delusi, anche il consigliere comunale di terra & Acqua Marco Gasparinetti: «Sinceramente mi spiace perché era stata una bella idea. Ma spiace anche perché esso era stato presentato come il ripristino di una tradizione e poi scopriamo che ci è stato concesso gentilmente una sola volta».

 

Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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