Venezia, vandali imbrattano le serrande del Ponte di Rialto. La rabbia dei negozianti: «Stavolta non puliamo, trovate i responsabili»

Lunedì 25 Settembre 2023 di Manuela Lamberti
Venezia, vandali imbrattano le serrande del Ponte di Rialto. La rabbia dei negozianti: «Stavolta non puliamo, trovate i responsabili»

VENEZIA - Writer in azione nel cuore della notte sul ponte di Rialto. La sorpresa ieri mattina, alle 9.30, quando i commercianti hanno salito i gradini del ponte più famoso al mondo per aprire le proprie attività. Due botteghe storiche, una di foulard e una di vetri di Murano, si sono ritrovate davanti alla scritta di color rosso "Pops 23" divisa tra due saracinesche, mentre su un'altra, di bigiotteria e oreficeria, è comparsa la stessa scritta "Pops 23", più piccola, che si è sovrapposta a quelle già esistenti. Si tratta dei civici 5329, 5331 e 5332 lato San Marco.
«Ho subito chiamato i vigili e abbiamo verificato, grazie alla commessa del negozio di fronte che è rimasto aperto fino alle 22.30, che fino a quell'ora era tutto regolare - spiega Alvise De Polignol, titolare del negozio "Vetri del ponte" colpito dagli imbrattatori - Significa che è successo tra le 22.30 e le 9.30.

Ho spiegato che ci sono tre telecamere installate dal Comune nell'area e che quindi intercettando le celle è possibile che si riesca a prenderli. Ho preso appuntamento e martedì andrò a fare denuncia contro ignoti per atti vandalici».

IL FENOMENO

Il ponte di Rialto è uno dei luoghi simbolo di Venezia più colpiti dai vandali, sia con graffiti che con scritte. Lo scorso agosto mani ignote avevano imbrattato con un graffito il retro di uno dei negozi, lungo la scalinata esterna che conduce verso palazzo dei Camerlenghi, sede della Corte dei Conti. Stessa sorte era toccata alla facciata esterna del Fondaco dei Tedeschi, sul lato del ponte de l'Ogio. E non c'è modo di fermare questa moda di imbrattare monumenti, muri e negozi con scritte vandaliche.
Sei mesi fa l stesso negozio era stato colpito, ma nel retro, tanto che il titolare si era procurato la vernice avanzata dal restauro e aveva sistemato e ridipinto da solo lo scuro.
«Da quando il ponte è stato restaurato, cinque anni fa, noi eravamo stati graziati, mentre il negozio di foulard aveva da poco fatto pulire dalle scritte. Evidentemente l'altra notte hanno scelto le nostre saracinesche che apparivano linde - continua - Il problema è che la decisione di uniformare con un colore grigio chiaro dà adito a queste persone di sentirsi artisti e di sbizzarrirsi come se i nostri negozi fossero delle tele, mentre in precedenza la nostra era di colore marrone scuro ed era anche più facile da pulire. Adesso siamo stufi, abbiamo già avvisato che questa volta nessuno di noi pulirà».

LO SFOGO

E se tra i commercianti c'è tanta amarezza, l'esasperazione è altrettanto alle stelle perché questi continui fenomeni sono causa di ripetuti e costosi interventi di ripristino. «La maleducazione regna sovrana - denuncia De Polignol -, ma per fortuna con la presenza dei ragazzi di Enjoy & Respect Venezia le cose vanno meglio. Sono bravissimi e vengono ascoltati, quando ci sono loro i turisti non si siedono più sui gradini a mangiare. Resta il fatto che è una lotta continua, che troviamo cartoni delle pizze, bottiglie e bicchieri abbandonati nelle intercapedini come se il ponte fosse una discarica. L'inciviltà è davvero un grosso problema».
E se soluzioni non se ne intravvedono è pur vero che i residenti chiedono controlli e pene severe. «Finché resteranno impuniti si sentiranno sempre forti di fare qualunque cosa - conclude - Servono multe e l'obbligo della riparazione del danno. Non siamo in un luogo qualunque, ma ci sentiamo alla mercé del primo cretino che passa. Da parte nostra c'è un senso di amarezza perché questo è un luogo di importanza storica e culturale, tutelato dall'Unesco».

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci