VENEZIA - Il Comune chiede i danni ai progettisti e a due delle imprese costruttrici che hanno realizzato l'ovovia del ponte di Calatrava. Un conto da più di un milione e 800 mila euro.
DELIBERA
Il ctu del tribunale civile di Venezia ha assegnato il 30 per cento di responsabilità in capo ai progettisti definitivi, il 20 per cento in capo alla prima ditta esecutrice, e per il 40 per cento alla seconda impresa, infine il restante 10 per cento al rup. Dunque si profila una agguerrita battaglia legale. Il Comune agisce, in seguito alla segnalazione pervenuta dalla Procura presso la Corte dei Conti, per il risarcimento dei danni conseguenti a errori della progettazione definitiva del 2004 e riscontrati in una perizia commissionata dalla stessa Procura e in una successiva svolta innanzi al Tribunale Civile - spiega il consigliere comunale, delegato del sindaco a seguire l'Avvocatura civica, avvocato Paolo Romor - Questo l'aspetto prettamente tecnico e giudiziario. Rimane a parte il giudizio sulla responsabilità politica, in questo come in altri casi di operazioni faraoniche, ma del tutto inefficaci, di quegli anni. Spiace perché quelle ingenti risorse avrebbero potuto essere investite, con risultati ben diversi, in quella miriade di micro interventi che da anni porta avanti l'amministrazione comunale e che hanno consentono oggi la fruizione di numerosi percorsi realmente accessibili e inclusivi nella gran parte della città. Aggiunge l'assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto. Da cittadini ricordiamo tutti come quella ovovia fece scandalo. Quando qualcuno sbaglia, e si accertano le responsabilità, è giusto che risponda delle proprie azioni.