Omicidio di Venezia, nei telefonini si cerca il movente

Martedì 5 Dicembre 2023 di Roberta Brunetti
Omicidio di Venezia, nei telefonini si cerca il movente

VENEZIA - Quattro consulenti al lavoro per ricostruire l'omicidio di Cannaregio, che ha portato in carcere il 33enne veneziano Raffaele Marconi, accusato di aver ucciso con un colpo di fucile alla testa il tunisino 25enne Khalil Mallat. Gli incarichi ai medici legali, che dovranno eseguire l'autopsia, e ai tecnici informatici, che dovranno analizzare i cellulari di indagato e vittima, sono stati affidati ieri. Il sostituto procuratore Davide Nalin ha incaricato il medico legale dell'Ulss 3, Cristina Mazzarolla, mentre i difensori di Marconi, gli avvocati Renato Alberini e Sara Rinaldini, hanno nominato come consulente di parte il dottor Gianni Barbuti.

Per l'analisi dei telefonini, invece, il consulente nominato dalla Procura è Marco Marangoni, tecnico informatico di Verona, mentre la difesa si è affidata a Mauro Carnevali di Mestre.

CONTATTI PER UN MOVENTE

L'attesa è soprattutto per quest'ultima consulenza: dalla memoria dell'Iphone di Marconi e del Samsun di Mallat potrebbero emergere (o meno) rapporti tra i due. Un particolare che potrebbe aiutare a dare un movente ad un omicidio tanto efferato: commesso nel piccolo bar di salizada San Geremia, dove la sera del 25 novembre Mallat è stato raggiunto e freddato da Marconi, andato a recuperare l'arma a casa. I due poco prima avrebbero avuto un diverbio in strada e a Marconi sarebbe stata puntata una lama al collo, tanto da farlo sanguinare. Perché? Per degli apprezzamenti del tunisino alla moglie dell'italiano? Per questioni di droga? Circostanza quest'ultima negata dalla difesa di Marconi, che non ha precedenti per stupefacenti. Qualcuno ne aveva, invece, la vittima. Ed ecco l'importanza di ricostruire i movimenti antecedenti al delitto sui due cellulari, alla ricerca di eventuali contatti. Il consulente avrà 60 giorni, dall'11 dicembre.

DNA PER LA PATERNITÀ

Ieri intanto è iniziato l'accertamento medico legale con una tac. L'autopsia vera e propria si terrà oggi. Sul fatto che ad uccidere Mallat sia stato il colpo di fucile non ci sono dubbi. L'esame fisserà il fatto nei dettagli. Alla dottoressa Mazzarolla il sostituto Nalin ha chiesto anche un esame tossicologico sul defunto. Marconi, dopo il fatto, non era apparso alterato da sostanze e non era stato sottoposto ad accertamenti. Al conferimento degli incarichi, ieri, erano presenti anche i legali dei familiari di Mallat, gli avvocati Giorgio e Luca Pietramala. Diventato padre da due giorni, il 25enne non aveva fatto in tempo a riconoscere il figlio. Per questo i legali hanno chiesto (e ottenuto) che nel corso dell'autopsia ci sia anche un prelievo del dna. Servirà nel procedimento civile per il riconoscimento di paternità.

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