Venezia, Gaetano Bonaccorso è il nuovo questore: «Sento la responsabilità di tutelare la sicurezza di questa bomboniera» Video

Martedì 25 Luglio 2023 di Davide Tamiello
Video

VENEZIA - Gaetano Bonaccorso è il nuovo questore: «Sento la responsabilità di tutelare la sicurezza di questa bomboniera». Gaetano Bonaccorso, 61enne messinese, ha iniziato la sua avventura in laguna. Il primo colloquio con il prefetto Michele Di Bari («cordiale e già operativo», come l'ha definito il delegato locale dello Stato) e poi la cerimonia di insediamento in questura a Santa Chiara. Il nuovo questore, come primo atto formale, ha voluto rendere omaggio ai caduti della polizia di Stato con la deposizione di una corona d'alloro nel corso di una breve cerimonia a Santa Croce. Alla cerimonia hanno preso parte i dirigenti, i funzionari della questura e delle specialità. Bonaccorso, laureato in Giurisprudenza, sposato, due figli, è entrato in polizia nel 1987 con il grado di vice commissario ed assegnato alla Questura di Palermo. Per quasi tutta la carriera ha svolto incarichi investigativi, prima alla squadra mobile del capoluogo siciliano, poi in quella di Messina e, in epoca recente, di Genova. Dall'ottobre 2011 ha ricoperto l'incarico di vicario del questore di Padova e il 1. novembre 2020 era stato nominato questore della Provincia di Pisa.
Raccoglie il testimone da Maurizio Masciopinto, diventato prefetto, dopo quattro anni trascorsi a capo della polizia veneziana.

LE PARTITE APERTE

L'eredità sarà piuttosto pesante: Bonaccorso si troverà a dover far fronte ai problemi di una città che ha visto peggiorare, nell'ultimo anno, le condizioni della sicurezza pubblica.

A cominciare dalla Terraferma: a Mestre e Marghera il mercato della droga ha attirato clienti da tutto il Triveneto portando a un generale degrado per le strade. Se prima la questione riguardava prettamente via Piave, oggi è innegabile che il problema si sia allargato un po' in tutto il centro di Mestre: da via Poerio a Riviera XX Settembre, da Corso del Popolo a via Tasso e via Aleardi, da Altobello a piazza Barche. Accoltellamenti, risse, pestaggi, rapine: negli ultimi dieci giorni l'elenco è stato decisamente nutrito. Non è solo una questione di sicurezza pubblica, è bene precisarlo: la questione è anche (e forse soprattutto) sociale. I fattori in campo dovranno essere diversi perché il momento attuale, anche a detta dei residenti, sembra essere il più delicato degli ultimi anni.

LA NUOVA QUESTURA

L'altro fronte aperto è di tipo "strutturale". Il non vedere la posa della prima pietra della nuova questura in via Ulloa sarà sicuramente l'unico grande cruccio dell'ormai ex questore Masciopinto. E non è l'unico: sembrava già cosa già fatta nel 2018, quando allora a capo della polizia c'era Danilo Gagliardi. L'ex scuola Monteverdi (all'epoca diventata ricovero per bivacchi di sbandati e spacciatori) abbattuta in gran velocità per lasciar posto alla nuova maxi struttura che avrebbe dovuto ospitare gli uffici dei commissariati di Mestre e Marghera, delle Volanti e dell'attuale "questura" di Marghera. A distanza di cinque anni da quei lavori, e nonostante i 40 milioni di euro già stanziati dal Ministero dell'Interno, il progetto non è ancora pronto. E nel frattempo, i rialzi sulle materie prime, hanno fatto lievitare i costi di altri 8 milioni.

Ultimo aggiornamento: 17:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci