«Noi e Bebe, un ciclone in casa
ma che gioa seguirla da genitori»

Domenica 30 Ottobre 2016 di Giuseppe Pietrobelli
«Noi e Bebe, un ciclone in casa ma che gioa seguirla da genitori»
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Colpiti dall'esplosione di un'insolita notorietà planetaria, a causa e per merito di una figlia a dir poco pirotecnica ed elettrizzata dalla voglia di vivere, i coniugi Vio si trovano a gestire una specie di ciclone massmediologico di rara potenza e simpatia. Che ha eletto a proprio motto una dichiarazione d'intenti ottimisticamente provocatoria. Io posso fare tutto quello che io voglio fare. Ruggero e Teresa, che hanno altri due figli, abitano a Mogliano Veneto e da qualche mese sono praticamente in moto perpetuo.
Signor Ruggero, una vita rivoluzionata?
No, la nostra vita non è cambiata. A parte le centinaia di telefonate e la difficoltà a star dietro alle richieste di tutti coloro che invitano Bebe.
Di chi si tratta?
Scuole, associazioni, aziende, convention motivazionali, gruppi sportivi... Non ci facciamo mancare nulla. Ma Bebe è una sola. E poi ha appena cominciato l'impegno a Fabrica, per cui da gennaio si trasferirà a vivere a Treviso con una ragazza inglese e un ragazzo americano. E' anche un modo per perfezionare l'inglese a cui tiene molto.
Si occuperà di campagne sociali nella fucina creativa dei Benetton.
La scorsa estate è stata protagonista di una prima campagna sociale che deve ancora uscire. E' stata folgorata dall'esperienza e la porterà avanti per un anno con la formula dello stage, vitto, alloggio e una piccola retribuzione. Ma l'anno prossimo si iscriverà allo Iulm di Milano, l'università di comunicazione e lungue. E' molto contenta di stare con ragazzi stranieri perchè non sanno nulla di lei, delle Olimpiadi, di Obama... Lei non racconta nulla, anzi è imbarazzata quando qualche italiano la riconosce.
Non ama i riflettori?
Macchè. Tanti vogliono fare un selfie con lei, le chiedono di Rio, delle gare di scherma. E i suoi amici stranieri si stupiscono, le chiedono se è andata in Brasile. Lei risponde che ci è stata in vacanza e che se fa i selfie è solo perchè quelli sono suoi amici, visto che Mogliano è vicina a Treviso.
Come fate per seguire tutti i suoi impegni?
Ci dividiamo, anche perchè abbiamo altri due figli. Mia moglie è andata a Washington, io la settimana prossima andrò in Olanda a un incontro sulle protesi. Poi Bebe riprenderà ad allenarsi, per il momento a Mogliano. Ma il 12 novembre a Pisa ha già la prima di cinque gare di coppa del mondo.
Negli ultimi due mesi è sembrata più un personaggio pubblico che un atleta.
E' così, ma sono tutti appuntamenti ufficiali, con Coni, istituzioni, Polizia, sponsor. Due giorni fa ci ha chiamato Luca Pancalli (presidente del Comitato Italiano Paralimpico e vicepresidente del Coni, ndr) annunciandoci la partecipazione di Bebe per il prossimo anno a un convegno all'Onu. E ci ha detto chiaramente che tutti chiedono solo di lei e di Alex Zanardi, come testimonial.
Perché la cercano le aziende?
Per stage motivazionali. Ma non parla della sua malattia, se le chiedono qualcosa glissa. No, lei parla degli allenamenti come atleta, del valore di una squadra, dei metodi per perseguire e raggiungere gli obiettivi. Quando la ascolto mi stupisco sempre, è una forza della natura, ha dentro tante cose da comunicare. E' molto credibile, per questo a soli 19 anni lascia tutti a bocca aperta.
Ha studiato le tecniche?
No, sono cose che dice in modo naturale. Non è un guru della motivazione, come quelli che ha conosciuto in questi stages, invitata da Allianz, Barilla, Vodafone, Crai, Fincantieri....
Seguire Bebe è per lei un mestiere?
No, io un lavoro ce l'ho. Eppure ci vorrrebbe una persona solo per seguire tutti gli impegni di Bebe. Ma non vogliamo metterci in mano a manager o agenzie. Se ne sono fatti vivi in tanti, anche importanti, offrendoci mari e monti. Sono molto professionali, le farebbero fare di tutto e di più. Ma Bebe non ne ha bisogno. Il suo scopo non è quello di fare soldi.
A vederla dall'esterno è una piccola miniera...
Abbiamo rifiutato interviste a decine. Lei ha deciso di rifiutare tutto. Per questo sto rispondendo io, perché lei fa domande a me, non a Bebe. Ha deciso che va solo da Fabio Fazio e da Cattelan. Oltre a Fiorello dove è già stata ospite. Basta. Non vuole stare sotto i riflettori.
Lei è d'accordo?
Certo, va bene così. Bebe non ha bisogno di altro. Ma lo sa che molti ci dicono: Sfruttate questo momento, che poi non torna più? Invece non le importa, solo pensarlo per lei è un'eresia. Mi dice: papà, blocca tutto. Le dà fastidio apparire troppo. Lei è e vuole essere Bebe, non quella che è andata da Obama.
Molti si farebbero tentare dai soldi.
Ma ha già le idee chiare su ciò che vuole fare, impegnarsi nella comunicazione e in un percorso sportivo. Due lire le prende con la Polizia, due lire con le convention, due lire con lo sport paralimpico. Chissà che gli sponsor possano farle avere una macchinetta. Ai soldi non ci pensa. Ci basta davvero così.
Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 12:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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