Venezia, navi in rada: c'è l'accordo tra il Comune e Norwegian. La compagnia verserà 600mila euro all'anno per la città

Venerdì 19 Maggio 2023 di Elisio Trevisan
Venezia, navi in rada: c'è l'accordo tra il Comune e Norwegian. La compagnia verserà 600mila euro all'anno per la città

MESTRE - Un patto tra gentiluomini fino a che non finirà l'emergenza o, almeno, non sarà attenuata visto che la fine sembra ancora molto lontana. La compagnia Norwegian Cruise Line Holding (Ncl) e il Comune hanno siglato un accordo grazie al quale, in buona sostanza, l'Amministrazione Brugnaro non si opporrà più, come ha fatto fino ad ora, all'ancoraggio in rada delle navi da crociera della compagnia di navigazione americana, che è tra i maggiori operatori del pianeta nel settore delle crociere e controlla circa l'8% del mercato mondiale nel suo settore. L'anno scorso la Norwegian, con una delle sue navi, aveva ancorato davanti a Malamocco per una sola volta, quest'anno aveva programmato di farlo per una quindicina di volte, poi ridotte a 13, e il sindaco Luigi Brugnaro non ha mai nascosto la sua contrarietà per il fatto che i turisti, portati a Venezia da lancioni, si riversano nella zona di San Marco.

SCELTA OBBLIGATA

Gli operatori portuali hanno sempre risposto che quella di Norwegian non è una scelta amata, ma una decisione cui si trova costretta perché in laguna negli approdi diffusi non c'è posto, dato che sono già occupati da altre compagnie, oltre ad essere poco consoni a delle crociere essendo stati ricavati in mezzo a terminal per container e accanto a banchine di carbone e metalli vari. D'altro canto nel 2021 l'allora premier Mario Draghi varò il decreto 103, che azzerò il settore delle crociere a Venezia chiudendo definitivamente il transito alle grandi navi per il bacino di San Marco, senza assicurare contemporaneamente uno straccio di alternativa al settore che dà lavoro a 5mila persone dirette e a 20mila indirette.

Da allora si vive nell'incertezza, con il commissario alle crociere e presidente del Porto che cerca di rimediare in qualche modo e quest'anno riuscirà a riportare i passeggeri a 550mila unità e nel 2027 a un milione contro il milione e 800mila del 2019, prima della pandemia e del decreto Draghi.

GLI AGENTI

Inoltre, come ha sottolineato nei giorni scorsi Alessandro Santi, presidente nazionale di Federagenti, l'esclusione di Venezia «ha generato un effetto domino su tutto il bacino Adriatico, privato della destinazione che rappresentava il maggiore motivo di attrazione. L'Adriatico italiano nel suo complesso registra una diminuzione di circa 800mila passeggeri rispetto alle statistiche pre-Covid». Il risultato è che le crociere tornano a crescere nei porti italiani, destinati a sfiorare quota 12,9 milioni di passeggeri, tranne che nell'Adriatico dove calano del 29%. Ecco, dunque, che un accordo tra Comune e Norwegian Cruise Line era auspicabile in attesa che venga costruito il nuovo terminal crociere a Marghera nel canale industriale Nord, la cui prima banchina sarà pronta nel 2024 e la seconda nel 2026 assieme alla nuova stazione.

I CONTENUTI

In sintesi il patto triennale prevede l'utilizzo di navi più piccole, un numero contingentato di approdi in rada, la gestione dei flussi, la sensibilizzazione dei passeggeri alla campagna #EnjoyRespectVenezia e il versamento di 600mila euro all'anno da parte della compagnia per partecipare all'animazione culturale e sociale della Città. Più nei particolari la dimensioni delle navi non supererà le 100mila tonnellate di stazza; dovranno essere ormeggiate oltre le 2 miglia nautiche da Punta Sabbioni per non ostacolare le attività delle spiagge; le toccate saranno limitate a un massimo di 15 l'anno e non superiori a 3 per mese; saranno esclusi i fine settimana, i festivi e i pre-festivi, al fine di evitare congestionamenti di flussi turistici; verrà fornito ai passeggeri, già in nave, materiale informativo della campagna #EnjoyRespectVenezia per orientare i visitatori verso l'adozione di comportamenti rispettosi dell'ambiente e dei suoi abitanti. Norwegian già da prima della firma di questo patto ha sempre aderito all'accordo volontario per i Porti di Venezia e Chioggia definito "Venice Blue flag", con il quale si è impegnata a far sì che le proprie navi in arrivo cambino il combustibile utilizzato in navigazione con uno a più basso contenuto di zolfo.

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