Venezia riapre i musei e subito turisti in coda

Venerdì 12 Febbraio 2021
Venezia riapre i musei e subito turisti in coda

VENEZIA - Riaprono Palazzo Ducale e museo Correr e la città torna e rivivere. Con le immancabili code che, in effetti, erano diventate un vecchio e sbiadito ricordo.

Insomma, un giovedì grasso che segna la ripartenza di Venezia, con i locali in funzione, salutata anche da alcune maschere che hanno colorato l'area marciana.


«Un primo cauto segno di normalità con cui la città si riproietta al mondo - dice Gabriella Belli, direttrice della fondazione Musei civici Venezia che commenta con estremo piacere i numerosi visitatori già in coda tra i capitelli della residenza dogale certo è una manciata di giorni ma l'augurio è che da marzo il ritmo possa già incrementare». In effetti 11, 12, 15 e 16 di febbraio Ducale e Correr aprono al pubblico, seguiti in un paio di settimane da Ca' Pesaro, Museo del Vetro, Palazzo Mocenigo e Museo di Storia Naturale, nonché dal Fortuny e Ca' Rezzonico non appena finiti i restauri. L'entusiasmo per l'occasione (diverse le disposizioni anti-covid) quasi commuove anche Maria Cristina Gribaudi, presidente Muve. «Essere qui oggi con un flusso di persone già alla porta - dice - significa tutto. Attendiamo marzo sperando nell'apertura inter regionale e nell'accesso ai musei garantito nei fine settimana. Diamo il segnale cauto ma deciso che Venezia sta ripartendo. Più che verso il turismo, parlerei di capitale umano che voglia godere della bellezza di cui la città è intrisa». Fuori dalle sedi museali questo stesso brio non è infatti passato inosservato. «Si respira finalmente un po' di vita e movimento Claudio Vernier presiede l'associazione piazza San Marco e gestisce il caffè al Todaro - I musei sono un'attrattiva fondamentale per la città e questo oggi è evidente». Decisamente ottimista è Arrigo Cipriani. «Riaprono i templi dell'anima dell'uomo, i primi da rimettere in moto insieme alle scuole esordisce - Quello di oggi è un monito di speranza che giova complessivamente alle persone e alla città. Noi all'Harry's Bar abbiamo lavorato bene, più che gli altri giorni, il che è tutto dire, considerato il mal tempo di un giorno infra settimanale e l'acqua alta che ha bagnato la piazza fino all'ora di pranzo».


PINAULT COLLECTION

Code e almeno 800 ingressi. È il bilancio della ripartenza a Palazzo Grassi (chiuso dal 5 novembre scorso), sede della Pinault Collection insieme a Punta della Dogana. Realtà che in tempo di pandemia non hanno ricevuto alcun ristoro da parte del governo. E il motivo è semplice: «Non abbiamo chiesto nulla, sottolinea il direttore, Bruno Racine in quanto il personale non è stato in cassa integrazione. Nessuno. Che monsieur Pinault non voglia chiedere aiuti allo Stato italiano per far vedere la sua collezione, lo consideriamo un atto naturale. Non uno sforzo, ma un gesto che va lodato. Credo di poter dire che lui non ritenga opportuno fare diversamente». A varcare per prime la soglia di Palazzo Grassi, Ilaria e Silvia, studentesse di 23 e 19 anni, omaggiate da Racine con un catalogo. «Sono venuta qui dice la prima perché particolarmente interessata per via dei miei studi in Storia dell'Arte contemporanea». Di certo complice anche un ingresso gratuito esteso a veneziani e non che ha fatto gola a tanti. Segnaletica sparsa qua e là per ricordare le norme anti Covid, termoscanner per rilevare la temperatura e gel per le mani all'ingresso: la prestigiosa sede espositiva lagunare dedicata all'arte contemporanea si è organizzata così, facendo entrare le persone a scaglioni. Le mostre Henri Cartier-Bresson. Le grand jeu e quella dell'egiziano Youssef Nabil Once upon a dream saranno visitabili gratuitamente («mi sembrava un gesto da fare per la città») fino al 26 febbraio, di giovedì e venerdì dalle 10 alle 19. Poi, da marzo a fine luglio, Palazzo Grassi sarà oggetto di un intervento alle tubature che verranno sostituite in acciaio. 
Ripartenza, infine anche per la Collezione Peggy Guggenheim. Ieri 130 persone hanno visitato le sale di palazzo Venier dei Leoni, immergendosi nelle meraviglie create da Picasso, Pollock, Magritte, Dalì e Vedova, per citarne alcuni. Il museo che ospita le meraviglie dell'arte internazionale novecentesca rimarrà aperto i giovedì e venerdì, dalle 10 alle 18, previa però prenotazione obbligatoria sul sito www.guggenheim-venice.it. 


Costanza Francesconi
Marta Gasparon
 

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