Mose, almeno altri due anni per finire l'opera c'è l'accordo fra Provveditorato e Consorzio

Giovedì 2 Settembre 2021 di Roberta Brunetti
Mose, almeno altri due anni per finire l'opera c'è l'accordo fra Provveditorato e Consorzio

VENEZIA - Si allungano i tempi per il completamento del Mose (almeno due anni dalla ripresa dei cantieri, che non è ancora certa), ma l'unità d'intenti ai vertici della governance della grande opera pare ritrovata. In una sola seduta, ieri mattina, il Comitato tecnico del Provveditorato alle Opere pubbliche - il primo che si riuniva con il nuovo provveditore, l'ingegner Fabio Riva - ha approvato l'atteso Settimo Atto aggiuntivo tra Provveditorato e Cvn che dispone l'utilizzo dei 358 milioni sbloccati dal Cipess a inizio estate, riservandone una quota del 20% al Consorzio per le opere alle bocche di porto.

Ha anche dato il suo via libera al nuovo Atto che disciplinerà (e finanzierà) i sollevamenti delle barriere, nonché ad un'altra quindicina di progetti minori.

SBLOCCO GENERALE
Uno sblocco generale, dopo i mesi di stallo e tensioni altissime tra Provveditorato, da un lato, Cvn e commissario sblocca-cantieri, dall'altro, culminati con la sospensione a metà agosto del precedente provveditore, Cinzia Zincone, per un paio di procedimenti disciplinari che l'hanno raggiunta al termine di lunga carriera senza macchie. Zincone era entrata in rotta di collisione anche e soprattutto sul Settimo Atto aggiuntivo, in particolare era contraria all'immediata rimodulazione delle risorse a favore del Cvn, temendo un loro utilizzo per le sole opere alle bocche, a discapito, come accaduto in questi anni, degli interventi più generali e di carattere ambientale previsti dal sistema Mose. Ieri il documento è passato nella versione presentata dal Cvn, con la riserva del 20%. E tutti hanno votato a favore.
A presiedere la seduta, insieme a Riva, c'era la capo dipartimento del ministero, Ilaria Bramezza, che è diventata un po' la regista delle questioni veneziane. Presenti anche la commissaria sblocca cantieri, Elisabetta Spitz, e l'avvocato dello Stato, Stefano Maria Cerillo. Unanimità anche per gli altri progetti approvati. L'unico rinvio tecnico ha riguardato quella per la fibra di collegamento tra Arsenale e bocche, perché si vuole valutare la possibilità che se occupi Venis, la società del Comune.

I DUE ATTI
Ma fondamentali restano i due Atti approvati. In particolare il Settimo con la distribuzione delle nuove risorse. «I 538 milioni del Cipess serviranno a realizzare tutti gli interventi di miglioria e di valorizzazione finalizzati alla conclusione dei lavori delle barriere da un lato, e del Piano Europa dall'altro - assicura, in una nota, il ministero - Il Settimo Atto aggiuntivo include il cronoprogramma che stabilisce tempi certi relativamente alle modalità attuative: 24 mesi dalla ripresa dei lavori/cantieri all'ultimazione dell'opera». Nei giorni scorsi era girate bozze di cronoprogramma fino a 4 anni. Ora si scommette sui 24 mesi dalla ripresa dei lavori. Un slittamento rispetto alla data di fine lavori del 31-12-2021, che era saltata già da tempo visto lo stallo dei cantieri. Quale sarà esattamente la prossima data di fine lavori, a questo punto, lo si saprà quando riprenderanno i lavori. E questo dipende delle trattative in corso tra imprese e Cvn per l'accordo sui debiti. Oggi è in programma una riunione, forse quella decisiva.
 

Ultimo aggiornamento: 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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