LIDO - «Non ci posso credere.
Nelle parole dell'amica Giulia Albanese sono ben rappresentati il dolore e lo sgomento di tutti coloro che hanno conosciuto Nicola Lazzaro, il cameriere e barman di 31 anni, trovato morto mercoledì mattina in un canale interno del Lido, tra via Cipro e via Rovigno. Ieri al Lido è stato il giorno del cordoglio e dei ricordi che si sono aggiunti a quelli del giorno precedente. Nessuno sa darsi pace e spiegare quello che può essere successo a causare una morte che ha ancora molti punti interrogativi. Ciò che mette tutti d'accordo è, invece, la solarità del ragazzo.
«Lo scorso anno in estate lavoravamo su due attività vicine - racconta Sara Faustinelli - ci salutavamo ogni giorno con un sorriso. Era un bravo ragazzo, una persona molto disponibile che, prima di venire a lavorare al Lido, aveva prestato servizio anche in altri locali in centro storico all'Hard Rock Caffè a San Marco e anche a Rialto facendosi evidentemente apprezzare. E anche qui al Lido era riuscito ad inserirsi molto bene, in poco tempo, facendosi conoscere e intessendo rapporti umani di amicizia al di là dell'aspetto lavorativo». Nel frattempo anche le indagini, per stabilire le cause della morte, sono continuate.
LE INDAGINI
Ieri gli agenti hanno fatto visita a casa di Nicola per capire se potessero emergere dettagli utili alle indagini circa le ultime ore di vita del ragazzo che lascia, oltre ai genitori, i fratelli Monica, Giulia e Thomas. La salma è ancora a disposizione dell'Autorità giudiziaria, nelle prossime ore verrà eseguita l'autopsia. Il primo accertamento del medico legale stabilisce la causa della morte per annegamento, ma si vuole stabilire se abbiano inciso altre concause o fattori. In attesa del nulla osta della magistratura i funerali verranno celebrati forse la prossima settimana in terraferma.
Al Lido le forze dell'ordine hanno anche setacciato la zona per capire se il percorso e la viabilità pedonale rispondessero ai criteri di sicurezza richiesti. Non è facile, però, fare il punto sulla sicurezza stradale, anche perché non è detto, viste le condizioni di bassa marea e delle correnti lagunari, che la caduta in acqua di Lazzaro sia avvenuta nel punto in cui, poche ore dopo, è stato recuperato dai vigili fuoco il corpo purtroppo ormai privo di vita del giovane. Nel recupero sono stati impegnati i pompieri con il nucleo dei somozzatori, il personale del Lido e anche del centro storico.