MARGHERA - Amava i colori Raffaella Sfarda. E amava la vita. Una vita a cui ha detto addio sabato 11 febbraio, a cinquant'anni, dopo aver combattuto come una leonessa, ma invano, la battaglia contro un tumore ai polmoni. Sarà proprio il contrasto tra la voglia di vivere e la tragedia della scomparsa ad aver acuito il senso di vuoto nel quartiere Cita, dove Raffaella viveva da sempre. Prima in un appartamento al primo piano e, dopo il matrimonio con Luca Castellani al quinto, di uno dei palazzoni del popoloso rione di Marghera. Raffaella contagiava con la vitalità partenopea: la madre Marilisa, quasi ottantenne, è veneziana, mentre il padre, scomparso un paio di anni fa veniva da Napoli. Una combinazione che faceva di Raffaella una miscela di entusiasmo e schiettezza.
Don Giancarlo Iannotta, parroco alla Cita fino al 1994 e ora parroco emerito al Lido, la dipinge come una ragazza solare e piena di energia.
«Era sempre gioiosa - la ricorda don Giancarlo - con una vitalità fisica e interiore che manifestava nelle proposte nel gruppo giovani della parrocchia della Resurrezione». Dipendente dell'Arpav, amava tenere stretti i legami familiari e costruire nuove amicizie.
Per il suo cinquantesimo compleanno, lo scorso 8 maggio, aveva chiamato a raccolta i familiari per una festa coloratissima a cui, anche grazie alla collaborazione del marito che si occupa di fiori, ne aveva regalato uno a ciascuno, in base alla personalità di ogni invitato. «La nostra Raffaella, donna straordinaria,- la ricorda don Nandino Capovilla, parroco ora alla Cita - manca già tanto alla nostra comunità e al nostro quartiere. La sua forza era quella di far capire agli altri l'importanza di amare e di sentirsi amati».
Oltre alla mamma, lascia il marito e i due figli di 22 e 17 anni. I funerali verranno celebrati venerdì 17 febbraio, alle 10, nella chiesa della Resurrezione della Cita.