VENEZIA - Uno sgabello e una finestra. Lo sgabello a bloccare la porta della camera e la finestra aperta della stessa stanza, che dà sulla calle con una grondaia che può essere usata per calarsi di sotto dal secondo piano. Due elementi che spingono gli investigatori a porsi alcuni interrogativi sulle circostanze della morte di Claudia Bernardi, la 53enne trovata cadavere giovedì scorso nella sua abitazione al numero 3105, nei pressi di campo San Samuele.
C’era qualcuno con lei quando è spirata? C’era qualcuno che poteva aiutarla nel caso avesse accusato un malore poi risultato fatale? C’era qualcuno con lei che si è spaventato ed è fuggito senza chiedere aiuto? I poliziotti del commissariato di San Marco stanno continuando le indagini per chiarire le circostanze di un decesso che comunque sembra mostrare qualche lato oscuro.
Le confezioni vuote sono state trovate in casa. A sciogliere diversi dubbi sarà l’autopsia disposta dalla pm Lucia D’Alessandro responsabile del fascicolo di inchiesta. Secondo il medico legale, chiamato nell’imminenza del ritrovamento del corpo, dal rigor mortis riscontrato la morte potrebbe risalire ad almeno 56 ore prima. Sul volto diversi lividi e un occhio talmente gonfio da essere chiuso. Segni che sono stati giudicati compatibili con una rovinosa caduta a faccia all’ingiù a causa, questa è l’ipotesi, di una perdita di sensi. Il padre Paolo non riusciva a mettersi in contatto con lei dal 3 marzo. Ed è la data del suo ultimo post sui social dove era molto attiva gestendo due profili. Il giorno del suo compleanno ha scritto: «Buongiorno amiche amici facebook. Oggi 22.2.022 mio compleanno. Non mi interessa. Ecco. Il fondo del pozzo» aggiungendo che aveva trascorso la serata precedente con un amico radiato dall’albo. Ma la sintassi è tutt’altro che fluida.
A entrare nella casa che fu dei genitori della donna sono stati i vigili del fuoco, perché il padre non aveva le chiavi. Era da troppo che non la sentiva e temeva il peggio. Ma fino all’ultimo ha sperato che si trattasse di uno dei periodi di distacco della figlia. È stato lui stesso a darne un ritratto di persona fragile, buona, vittima delle sue insicurezze e della sua bellezza. Già perché Claudia Bernardi era stata davvero bella e lo sarebbe stata ancora se il suo fisico non fosse stato provato dall’anoressia, dall’abuso degli stupefacenti, da una esistenza piuttosto sregolata e devastata in particolare da uomini senza scrupoli. Aveva calcato le passerelle della moda di Milano, aveva posato come modella per pittori, era stata commessa al Casinò. Era diventata mamma. Fra i suoi punti di riferimento stabile il padre che ora la piange disperato e che si domanda se poteva fare di più.