Mestre. Ragazza precipita dal terzo piano del distretto sanitario: gravissima. Era lì per fare delle analisi

Giovedì 1 Giugno 2023 di Redazione web
Mestre. Ragazza minorenne precipita dal terzo piano del distretto sanitario: gravissima. Era lì per fare delle analisi

MESTRE - ​È sfuggita al controllo della persona che l'aveva accompagnata, è uscita dalla finestra, si è arrampicata su una scala anti incendio e si è lanciata nel vuoto.

Ora ricoverata a Mestre, in condizioni gravissime, una sedicenne di Treviso. Una scena choccante, quella a cui hanno dovuto assistere pazienti e personale del distretto socio sanitario dell'Ulss 3 in via Cappuccina a Mestre.


SOTTO CHOC

Ieri mattina, poco dopo le 11, la giovane, seguita da una comunità della Marca, era stata accompagnata al distretto mestrino per delle analisi del sangue. Una normale visita di routine se non fosse che a un certo punto, nella testa della ragazza, è scattato qualcosa. La 16enne si trovava al terzo piano dell'edificio di via Cappuccina quando è uscita da una finestra che dava sul retro. A questo punto è salita sulla scala anti-incendio e da lì si è buttata. A salvarla il fatto che in quel punto il distretto ha una sorta di terrazza intermedia, l'impatto quindi non sarebbe avvenuto direttamente con il suolo accorciando di un piano la caduta. Primi a intervenire, i medici del centro. La ragazza è viva, ma le sue condizioni sono estremamente gravi: nella caduta, da circa una decina di metri, ha riportato un grave trauma facciale. Portata d'urgenza in ospedale a Mestre, è attualmente ricoverata in terapia intensiva in prognosi riservata. Il suo quadro clinico è estremamente delicato: i medici monitoreranno la sua evoluzione nelle prossime ore. L'Ulss 3, intanto, ha avviato un'indagine interna per capire cosa possa essere accaduto. Sul caso sta indagando anche la polizia per accertare eventuali responsabilità dell'accaduto. Al momento, però, la priorità è lo stato di salute della ragazza. Si cercherà di ricostruire nei dettagli la dinamica dell'accaduto: l'unico dubbio, trattandosi di una giovane che stava vivendo un periodo in comunità, se stesse tentando di scappare. Da una prima ricostruzione, però, sentite anche le testimonianze di chi ha assistito direttamente alla scena, non sembrerebbero esserci dubbi sulle intenzioni della ragazza: tutto farebbe pensare a un atto volontario per togliersi la vita.


IL PRECEDENTE
Un dramma che si è verificato a pochi giorni di distanza da quello praticamente identico avvenuto a Padova. Sabato una 18enne si era lanciata dal primo piano del centro di salute mentale di via dei Colli, nella città del Santo, dopo un colloquio con lo psichiatra di turno. La ragazza non è in pericolo di vita, ma è ricoverata nel reparto di Neurochirurgia dell'azienda ospedale Università di Padova, a seguito di un intervento per stabilizzare la colonna vertebrale dopo il trauma subito per la caduta. La giovane è seguita da almeno tre anni dai servizi di Salute Mentale e Psichiatria, sia dall'Ulss 6 che dall'ospedale universitario. Nota ai Servizi Sociali, è stata affidata ad un amministratore di sostegno. Secondo la famiglia, però, l'incidente si poteva evitare. La madre della 18enne ha deciso di affidarsi all'avvocata Cinzia Ulmiri per chiarire le responsabilità e per denunciare «l'inadeguatezza del progetto di cura in essere». La famiglia della 16enne trevigiana non ha ancora preso posizione sull'episodio, ma non è da escludere che, in un secondo momento, scelga di seguire la stessa strada.


L'AIUTO
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Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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