MESTRE - C'è il Bosco di Mestre, ci sono i parchi grandi e piccoli e poi ci sono i giardini didattici. Come uno zoom, residenti e visitatori della città, possono andare indifferentemente avanti e indietro. L'ultima idea del Comune, che sta mettendo in atto nel cuore di Mestre, è appunto quella dei giardini didattici: si tratta di approfittare del recupero di piccole porzioni di aree libere per trasformarle in percorsi a tema, visivi e olfattivi. L'area di piazzale Cialdini, quella tra via Pio X e via Giardino, è il primo di questi interventi, la prova del nove, perché a questo ne seguiranno altri che si irradieranno dal cuore della terraferma verso i parchi più grandi.
STRADE O VIALETTI
L'ambientalista Michele Boato dice che, sbirciando attraverso le reti di cantiere, contrariamente alle promesse dell'assessore che rispondeva alla protesta popolare, non si vede un piccolo vialetto, ma vere e proprie strade di cemento che attraversano il rettangolo. «Quel pezzetto di terra era ridotto a un orinatoio, basta chiederlo a chi abita in zona e che continua a ringraziarci - risponde la Zaccariotto -. E poi, invece di sbirciare, basterebbe chiedere, non ci sono segreti. L'area aumenterà da 288 metri quadrati a 430 perché Boato non tiene conto che proprio le strade di cemento che lui cita permetteranno di eliminare il percorso più lungo, di asfalto, a ridosso dei portici e il verde arriverà al limite di questi, oltre a crescere, come rampicanti, sulle colonne. Tra l'altro i vialetti non sono di cemento ma di trachite». Questi mini giardini didattici sono pensati anche per gli ipovedenti che potranno apprezzare i profumi delle varie piante e leggere di cosa si tratta perché verranno installati dei totem, un po' come al parco di San Giuliano, che avranno anche le scritte in braille. «Al posto delle panchine creiamo un salottino urbano con sedute in cemento appoggiate su un tappeto di timo serpillo, sempreverde che emana un profumo molto intenso quando lo si calpesta».
LE PIANTE
Contornate da agapanto, pitosforo, arbusti di nandina nana e di abelia grandiflora, ci saranno dunque la magnolia grandiflora (fioritura a maggio, profumo intenso, fiori bianchi), la magnolia yellow bird un arbusto con fiori gialli a forma di coppa (ad aprile e a giugno), la magnolia Susan che ha un profumo più leggero e a marzo e aprile dà fiori tra il viola e il bianco, e infine la magnolia Heaven, altro arbusto con fiori rosa e bianchi. Questo primo percorso si collegherà con la passeggiata dei salici che sorgerà dietro al mercato di San Michele, il giardino delle querce e quello degli aceri più a est delle magnolie, e una passeggiata di fiori e profumi lungo Riviera Magelano. «Sarà il nucleo iniziale che vogliamo riprodurre ed estendere al resto di Mestre - conclude l'assessore ai lavori Pubblici - per poter godere di una città più bella».