MESTRE - C'erano anche vestiti appena usciti da negozio. Capi di abbigliamento femminile: duecento pezzi dal valore, in negozio, di poco meno di 2mila euro. Erano ancora etichettati e, sospetta la polizia, erano pronti per essere venduti su qualche straccio per strada. Perché quelle stanze vuote del palazzo in via dell'Elettricità 24 non erano solo - come spesso capita - un rifugio per la notte ma erano diventati il deposito per la refurtiva figlia di qualche colpo nei negozi di Mestre. Ieri mattina, quando il blitz è stato messo a segno, oltre ai vestiti c'erano anche tre extracomunitari, uno dei quali irregolare.
LA SEGNALAZIONE
Sono stati i cittadini che lavorano nella zona a chiamare nelle scorse settimana il commissariato di Marghera della polizia.
L'OPERAZIONE
Una volta circondata l'area, gli uomini del Commissariato hanno fatto irruzione nello stabile, all'interno del quale sono stati individuati tre nordafricani: nei sacchetti e negli armadi di fortuna tenevano i circa 200 vestiti da donna pronti a finire nei mercati rionali. Uno dei tre cittadini extracomunitari, inoltre, sprovvisto di documenti , già noto alle forze dell'ordine per essere stato fermato più volte e aver dato un nome diverso in ogni occasione, identificato tramite rilievi foto-dattiloscopici è risultato avere una fedina penale ricca di precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, spaccio di sostanze stupefacenti, reati contro la persona e omicidio commesso a Vicenza e per cui aveva già scontato la pena.
L'ESPULSIONE
Per questo, dopo aver valutato lo stato di irregolarità e la pericolosità sociale dell'uomo, gli è stato emesso il provvedimento di espulsione dal territorio nazionale ed è stato accompagnato nel Centro di Permanenza Temporanea di Gradisca d'Isonzo (Gorizia) per il successivo rimpatrio.
IL PRECEDENTE
Un'operazione in grande stile per ripulire la zona dai bivacchi di sbandati, la polizia l'aveva portata avanti nel gennaio di tre anni fa quando erano state passate al setaccio stabili abbandonati in zone note della città come via dell'Elettricità, via della Pila e via dello Squero. In alcune di queste, le operazioni sono state eseguite sempre a braccetto con le unità cinofile. A febbraio dello stesso anno, il 2021, la questura aveva ripulito il maxi cantiere abbandonato tra via Sansovino e viale San Marco è diventato da tempo, ormai, un hotel di ripiego per senzatetto e pusher. Un bivacco continuo, a ricambio perpetuo, che avevo spinto, un anno fa, 130 residenti a presentare un esposto al commissariato di via Ca' Rossa. I luoghi abbandonati e presi di mira sono ancora tanti: più o meno una decina gli individuati dagli uffici di Santa Chiara.