Mestre. Diego "Sollitos" stroncato dalla malattia a 38 anni, lascia la moglie Valeria. «Il cane Leone gli è rimasto vicino fino alla fine»

Giovedì 13 Aprile 2023 di Tomaso Borzomì
Diego "Sollitos" stroncato dalla malattia a 38 anni, lascia la moglie Valeria. «Il cane Leone è rimasto vicino a lui fino alla fine»

MESTRE - Nonostante l'inguaribile ottimismo che lo contraddistingueva, alla fine il male ha avuto la meglio su di lui. Diego "Sollitos" Solla ha lottato fino all'ultimo, una lotta sempre accompagnata dal suo spirito, che era in grado di contagiare amici e parenti. Il trentottenne di Carpenedo (era nato nel 1984) se n'è andato lasciando la moglie Valeria, i fratelli Dario e Giulia, la nipote Lucrezia e il papà Gaetano, mentre qualche anno fa era mancata la mamma Antonella.

IL RITRATTO

Da un anno lottava con il ritorno di una malattia che l'aveva colpito quando era bimbo, poi qualche mese fa è peggiorato, ma fino all'altro ieri, fanno sapere gli amici, continuava a fare la battuta, con la speranza e la voglia di vivere che l'hanno sempre accompagnato. A ricordare e omaggiare il fratello è Dario: «Lavorava in banca alla Bnl da dieci anni, si era sposato tre anni fa e abbiamo sempre avuto un rapporto molto intenso. Poco prima di Natale è stato operato a Milano, sembrava bene e invece»... Negli ultimi mesi le difficoltà sono aumentate: «È stato lucido fino a cinque ore prima di mancare martedì, ci saranno state una cinquantina di persone a salutarlo, il che dà la misura di quante persone gli volessero bene. Per fortuna non ha sofferto troppo, era il mio terrore. E negli ultimi giorni era lui a rassicurare noi».
Il fratello racconta anche un aneddoto, legato ai momenti spensierati vissuti assieme: «All'addio al celibato abbiamo portato "Sollitos", che era il suo soprannome, a Napoli, nostro paese d'origine.

Eravamo una ventina di persone in aereo, tutti con la maglietta col suo nome addosso». Tra le passioni c'è il calcio: «Tifava Inter, anche se io e papà lo stavamo "napoletanizzando" e quest'anno avremmo voluto andare a vedere una partita, dicevamo sempre "andiamo, andiamo", purtroppo non ce l'abbiamo fatta».

IL CANE VICINO

Grande prova d'amore gliel'ha regalata il suo amato cane Leone: «Gli ultimi mesi non si staccava dal letto, aveva sentito qualcosa evidentemente. Stava sempre con lui, erano in simbiosi». Da ultimo, Dario ricorda: «Ci sentivamo dieci volte al giorno, ogni volta che rispondevo la sua voce mi diceva "Ciao Recia", uno scherzo divertente».
Tante le testimonianze d'affetto che hanno invaso il suo profilo social alla notizia della scomparsa. Tra gli amici è Roberto Paladini a ricordarlo: «Era proprio l'amico ideale, fratello di mille avventure. Con lui eri sicuro non ti sarebbe mai mancato il sorriso. Un ragazzo dal cuore buono, simpatico, corretto, di una compagnia contagiosa che tutti cercavamo». I funerali saranno celebrati sabato alle 11 nella chiesa di San Pietro Orseolo di viale don Sturzo. Eventuali offerte saranno devolute per volontà dei familiari all'Airc e all'Associazione scientifica retinoblastoma e oncologia oculare.

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