VENEZIA - Compie 99 anni la settimana prossima Mario Crosera, conosciuto in campo San Giacomo da l'Orio come "il signore dei piccioni". Il nome gli è stato dato per la sua abitudine di dare da mangiare ai volatili, che lo circondano non appena il signore con il bastone raggiunge il solito luogo di incontro. Dal campo lo seguono fino al ristorante di fronte a casa sua e si siedono sulle sue spalle mentre prende il caffè. Alcuni, tra cui Giorgia, una picciona bianca con piume nere, volano nelle sue mani in cerca di carezze. Potrebbe sembrare un legame strano, quello tra il veneziano e l'animale parte del paesaggio urbano, percepito da tutti come sporco e portatore di malattie. «È stata la specie umana a inquinare gli oceani e l'aria che respiriamo e siamo infastiditi dai piccioni perché pensiamo che siano animali sporchi? - ironizza Crosera Anche la presenza dei gabbiani nei campi, animali che oggi fanno paura a molti perché rubano il mangiare dalle mani, è una conseguenza del comportamento umano. Non trovano cibo nel loro habitat e per questo lo vengono a cercare in terraferma».
LA VITA
Un'enciclopedia vivente: i suoi occhi hanno visto cambiare la città fino a diventare ciò che è oggi.
LA NATURA
Dopo aver vissuto gli orrori della guerra e tragedie familiari, che preferisce non rivelare nel dettaglio, Crosera ha trovato la sua felicità nel contatto con la natura. «La mia felicità l'ho trovata nel momento in cui mi sono soffermato sulla natura, che mi ha sempre fatto provare sensazioni meravigliose e nella quale ho trovato un senso di vita e tranquillità. È diventata un punto di riferimento per superare le disgrazie della vita e la solitudine». Un punto di riferimento talmente forte, che spinge "il ragazzo", che oggi celebrerà il suo 99esimo compleanno, a non mancare neanche un giorno all'appuntamento in campo con i suoi fedeli amici.