Venezia. Mario, l'uomo che "sussurra ai piccioni" compie 99 anni. Ogni giorno li accarezza e li nutre: «Non sono sporchi, è l'uomo che inquina»

Lunedì 13 Novembre 2023 di Nicole Petrucci
Mario, l'uomo che "sussurra ai piccioni" compie 99 anni. Ogni giorno li accarezza e li nutre: «Non sono sporchi, è l'uomo che inquina»

VENEZIA - Compie 99 anni la settimana prossima Mario Crosera, conosciuto in campo San Giacomo da l'Orio come "il signore dei piccioni". Il nome gli è stato dato per la sua abitudine di dare da mangiare ai volatili, che lo circondano non appena il signore con il bastone raggiunge il solito luogo di incontro. Dal campo lo seguono fino al ristorante di fronte a casa sua e si siedono sulle sue spalle mentre prende il caffè. Alcuni, tra cui Giorgia, una picciona bianca con piume nere, volano nelle sue mani in cerca di carezze. Potrebbe sembrare un legame strano, quello tra il veneziano e l'animale parte del paesaggio urbano, percepito da tutti come sporco e portatore di malattie. «È stata la specie umana a inquinare gli oceani e l'aria che respiriamo e siamo infastiditi dai piccioni perché pensiamo che siano animali sporchi? - ironizza Crosera Anche la presenza dei gabbiani nei campi, animali che oggi fanno paura a molti perché rubano il mangiare dalle mani, è una conseguenza del comportamento umano. Non trovano cibo nel loro habitat e per questo lo vengono a cercare in terraferma».

LA VITA

Un'enciclopedia vivente: i suoi occhi hanno visto cambiare la città fino a diventare ciò che è oggi.

Nato nel 24 in via Garibaldi, Mario cresce nel periodo del primo dopoguerra e per circa due anni, dal 1941 al 1943, entra a far parte della Marina Militare. Scorta i convogli navali militari dall'Italia in Grecia. A fine guerra, trascorre tre mesi nel carcere militare di Padova, dopo essere stato convocato al processo con accusa di «traditore, perché "fuggito" a casa l'8 settembre del 43, anno in cui termina il Patto d'acciaio con la Germania». Negli anni successivi intraprende il mestiere del commerciante aprendo in Piazza San Marco il negozio "Esperia", che vendeva prodotti in vetro di Murano. «Un giorno mi sono chiesto se fosse giusto dedicare tutta la mia vita al lavoro e in risposta ho cessato l'attività - spiega Crosera, allora 35enne - Ero fortunato perché stavo bene economicamente e avevo dei risparmi. Quindi ho deciso di viaggiare per il mondo, in Sudamerica, Spagna e nei Paesi Scandinavi». Per questioni di salute Crosera si è poi fermato e dedicato alla vita "campagnola", che si svolgeva nella casa comprata sull'isola di Sant' Erasmo, dove allevava galline e oche. «Ho sempre voluto bene a tutte le bestie, perché ho constatato che sono molto, e ripeto molto, più intelligenti dell'essere umano. Gli animali hanno un'intelligenza superiore a quella umana, perché vivono perfettamente in sinergia con la legge della natura. Noi invece tendiamo a distruggerla». Nasce in quegli anni quindi la passione per i volatili, che spingono il veneziano a trascorrere giornate intere nell'orto a osservare le sue 100 galline.

LA NATURA

Dopo aver vissuto gli orrori della guerra e tragedie familiari, che preferisce non rivelare nel dettaglio, Crosera ha trovato la sua felicità nel contatto con la natura. «La mia felicità l'ho trovata nel momento in cui mi sono soffermato sulla natura, che mi ha sempre fatto provare sensazioni meravigliose e nella quale ho trovato un senso di vita e tranquillità. È diventata un punto di riferimento per superare le disgrazie della vita e la solitudine». Un punto di riferimento talmente forte, che spinge "il ragazzo", che oggi celebrerà il suo 99esimo compleanno, a non mancare neanche un giorno all'appuntamento in campo con i suoi fedeli amici.

Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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