Alice perde la vita a 37 anni uccisa da una malattia rara: sempre coraggiosa e sorridente

Venerdì 10 Settembre 2021 di Nicola De Rossi
Alice Oltremonti, morta a 37 anni

MARTELLAGO - Ha passato metà vita attaccata a un sondino per alimentarsi a causa di una malattia rara che l'ha colpita dalla nascita e che ora se l'è portata via, a 37 anni, spegnendo il sorriso che pure aveva sempre sulle labbra. Tutta Maerne, dove ha vissuto fino ai trent'anni ed era conosciutissima, è sotto shock per il crudele destino di Alice Oltremonti, spirata domenica nella sua casa a Trieste, dove si era trasferita anche per ragioni di cura, per l'aggravamento della sua patologia, la enteropatia autoimmune.

Alice vomitava tutto ciò che mangiava.

 
OSPEDALI

Ci sono voluti sei mesi ai genitori, passando decine di ospedali, per capire cos'avesse, finché i pediatri del Burlo Garofalo di Trieste, dove poi è stata sempre seguita, hanno individuato malattia e cura. Inizia però un calvario, Alice deve sottoporsi ogni notte per 12 ore all'alimentazione parenterale, un sondino le spara in vena una sacca con due litri di vitamine, proteine. E sono sempre in agguato complicanze, disfunzioni: non si contano le operazioni subite. Eppure la giovane ha affrontato tutto con forza e coraggio, sempre positiva, solare. E' stata sfortunata ma amava la vita e ha vissuto la piange mamma Loredana che ha dedicato la vita ad assisterla con l'aiuto dell'altra figlia Anna. Alice si è diplomata segretaria d'azienda, è stata assunta come impiegata in Regione Veneto passando poi alla Regione Friuli, ha coltivato tante passioni come quella per gli animali: aveva un cane e tre gatti ed era impegnata con l'associazione Zampa nel Cuore.

Ha fatto volontariato con l'Associazione Triestina Ospedaliera nel suo ospedale, al Burlo, facendo giocare i bimbi. Si è battuta per il diritto alle costose cure, suo e di tutti i malati (sosteneva varie onlus come l'Associazione Nutriti Artificialmente), denunciando l'impossibilità di ottenere dalla Regione Veneto l'esenzione essendo costretta a ricorrere a una struttura esterna. Si concedeva anche qualche serata in discoteca, pur sapendo che, se tornava a mezzanotte, doveva prendere il sondino fino a mezzogiorno ricorda la mamma. Ma negli ultimi mesi la patologia è peggiorata, il midollo non produceva più globuli bianchi e rossi e doveva sottoporsi a due trasfusioni a settimana. Abbiamo ricevuto non so quanti messaggi di vicinanza: le volevano tutti un gran bene conclude la mamma, ringraziando anche i medici. I funerali oggi alle 14 nella chiesa di San Bartolomeo di Barcola a Trieste, ma si potrà seguire il rito anche in diretta Youtube. 
 

Ultimo aggiornamento: 18:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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