Mala del Tronchetto, non è associazione mafiosa: la Cassazione dà torto alla Procura

Sabato 14 Maggio 2022 di Gianluca Amadori
Mala del Tronchetto, non è associazione mafiosa: la Cassazione dà torto alla Procura

VENEZIA - La Cassazione dà torto alla Procura di Venezia, confermando la validità dei provvedimenti con cui i giudici lagunari hanno ritenuto la nuova mala del Tronchetto un'associazione per delinquere semplice (ai sensi dell'articolo 416 del codice penale) e non di stampo mafioso (articolo 416 bis).
Ieri mattina la Suprema Corte ha dichiarato, infatti, inammissibile il ricorso presentato contro la decisione del Tribunale del riesame, che a sua volta, un paio di mesi fa, aveva dichiarato inammissibile la richiesta presentata dall'ufficio diretto dal procuratore Bruno Cherchi, in quanto il ricorso era stato depositato troppo tardi, ovvero quando la cancelleria era già chiusa, e dunque lasciando decorrere il termine massimo utile per l'impugnazione.
A questo punto, contro l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, eseguita lo scorso dicembre, non potrà più essere presentato alcun ricorso e, dunque, per quanto riguarda la fase cautelare, resta in piedi l'accusa di associazione per delinquere semplice.

Ovviamente il pm Giovanni Zorzi potrà formulare l'accusa di associazione mafiosa nel momento in cui chiederà il rinvio a giudizio e poi spetterà al processo, celebrato di fronte al Tribunale, il compito di stabilire se la contestata organizzazione criminale, capeggiata da Gilberto Boatto, sia o meno di matrice mafiosa. Peserà comunque la ricostruzione effettuata in sede cautelare dal gip e non ribaltata dai giudici dei gradi successivi.


VERSO IL RINVIO A GIUDIZIO
Nel frattempo la Procura sta completando gli ultimi accertamenti e le attività di riscontro e, con molte probabilità, provvederà alla chiusura delle indagini preliminari verso fine di maggio con il deposito degli atti, la procedura che normalmente precede una richiesta di rinvio a giudizio. Dopo il deposito degli atti i legali dei vari indagati potranno depositare memorie difensive o chiedere l'interrogatorio per i rispettivi assistiti.
Dalle indagini condotte dai carabinieri del Ros è emerso che il Tronchetto era tornato sotto il controllo di un'organizzazione le cui fila erano tenute da Boatto assieme a Paolo Pattarello (ex componenti del cosiddetto gruppo dei mestrini, alleati di Felice Maniero) e dall'imprenditore Loris Trabujo che, dietro l'attività di trasporto turistico acqueo, avrebbe nascosto numerose attività illecite, tra cui estorsioni e rapine. Accuse che la Procura dovrà provare al processo.

 

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