Quest'anno a Venezia la Festa della Madonna della Salute, il tradizionale appuntamento ha carattere per molti aspetti anti convenzionale: una preghiera laica rivolta alla Vergine. L'orazione , proposta dalla Società della cura, è solo il più recente stadio evolutivo aggiunto a un ordine del giorno già in varia misura rammodernato.
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«La coincidenza della mobilitazione nazionale con la festività veneziana è del tutto casuale», chiarisce Paolo Cacciari, ex consigliere regionale ed ex assessore comunale. «Certamente - puntualizza - la manifestazione indetta per la giornata del 21 di novembre in tutte le piazze italiane, a Venezia non ha potuto farsi sfuggire questa concomitanza». L'organizzazione che ruota attorno al manifesto Uscire dall'economia del profitto. Costruire una società della cura ha infatti coordinato 38 centri d'Italia, tra cui Venezia e Mestre, un presidio collegato virtualmente con Piazza del Popolo a Roma.
«Abbiamo scritto questa preghiera laica - racconta Cacciari - tenendo a mente il voto fatto dal doge Contarini 330 anni fa».
«La forma - precisa l'ex assessore -è un modo per richiamare attenzione della Madonna. Oggi, tuttavia, l'impegno, quello stesso che un tempo aveva guidato una comunità cittadina a costruire una nuova cattedrale come religiosa riconoscenza, dev'essere rivolto a cambiare stile di vita». E l'icona dal volto ambrato sembra offrire un'eco encomiabile quanto imperdibile a questo presupposto. «Al mercato biologico di Mestre i contadini raccontano oggi la realtà della filiera corta del cibo come possibile risposta ai danni del virus. A Venezia c'è la Madonna della Salute». Un programma, assicura Cacciari, in perfetta consonanza non soltanto con una tradizione locale di lunga durata, ma altrettanto in linea con i contenuti discussi in questi giorni ad Assisi, al meeting internazionale Economy of Francesco. Oltre al protocollo di sicurezza anti-Covid, di necessità accolto dalla Diocesi veneziana per confermare la celebrazione, i fedeli incontreranno quindi anche i volantini pieghevoli della Società della cura.