Lanciò petardi dall'auto in aeroporto, morto all'improvviso mentre va in udienza per un probabile malore: aperta un'inchiesta

Lunedì 3 Luglio 2023
Lanciò petardi dall'auto in aeroporto, morto all'improvviso mentre va in udienza per un probabile malore: aperta un'inchiesta

VENEZIA - È morto oggi, 3 luglio 2023, prima dell'udienza di convalida dell'arresto, Alexandre Santos De Freitas l'uomo di 45 anni arrestato sabato scorso dopo aver lanciato alcuni petardi all'esterno dell'aeroporto Marco Polo di Venezia. Stava per uscire dal carcere di Santa Maria Maggiore per essere portato all'udienza di convalida in tribunale per il processo per direttissima. All'improvviso, si è portato una mano al torace ed è caduto a terra.

Inutile il tentativo di rianimarlo con il defibrillatore: il medico del Suem non ha potuto far altro che constatarne il decesso. 

Ora l'autopsia, disposta dalla sostituto procuratore Antonia Sartori, chiarirà le ragioni. La prima ricognizione esterna del corpo del brasiliano, eseguita nell'immediatezza, non ha riscontrato alcun segno visibile che possa far pensare ad un episodio di violenza o a un atto di autolesionismo. «L'ipotesi più accreditata, secondo quanto mi è stato riferito, sembra essere quella di un malore fatale - conferma il garante dei detenuti di Venezia, l'avvocato Marco Foffano - Bisognerà però attendere l'esito dell'autopsia disposta dalla procura».

L'ARRESTO

De Freitas era stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Sabato pomeriggio, attorno alle 16.30, il quarantacinquenne era arrivato nella zona delle soste brevi, parcheggiando la sua auto in mezzo alla corsia e bloccando gli altri automobilisti, per poi entrare nella zona arrivi dell'aerostazione, dalla quale è uscito qualche minuto più tardi. Nel vedere i carabinieri che lo aspettavano, l'uomo ha estratto dalle tasche tre petardi, sui quali aveva legato chiodi e viti, e li ha lanciati contro i militari, urlando: «Vi uccido, sono pericoloso, mi faccio esplodere».

L'INTERVENTO

Fortunatamente i petardi non sono andati a segno e il brasiliano è stato bloccato dai carabinieri che, all'interno dell'auto, con l'ausilio degli artificieri, hanno rinvenuto altri petardi con chiodi e viti, innestati per essere il più dannosi possibili. Alle forze dell'ordine ha raccontato di essere residente da anni in Italia e di sentirsi perseguitato: per questo motivo aveva deciso di mettere in atto un gesto eclatante per attirare l'attenzione. Dopo l'arresto era in attesa di comparire di fronte alla giudice Claudia Ardita per l'udienza di convalida: con molte probabilità sarebbe poi stato rimesso in libertà in attesa del processo in quanto la pena prevista per i reati contestati con prevede normalmente la custodia in carcere. Ma è morto a Santa Maria Maggiore prima di arrivare in aula. L'inchiesta della procura dovrà accertare le cause del decesso.
 

Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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