Addio a Ivo Pavone, fumettista di western papà di Pecos Bill

Domenica 22 Novembre 2020 di Riccardo Petito
Addio a Ivo Pavone, fumettista di western papà di Pecos Bill

Una vita da fumettaro si intitolava la mostra antologica che il maestro Ivo Pavone aveva accettato di allestire alla Galleria delle Cornici al Lido di Venezia, apprezzata anche dai frequentatori della 77.

Mostra del Cinema. Un omaggio alla sua isola, per lui che si considerava un veneziano acquisito dopo il trasferimento da giovanissimo con la famiglia da Taranto, e nel contempo un messaggio di ripresa culturale in un periodo di emergenza sanitaria. Purtroppo Pavone, fra gli ultimi nomi storici del fumetto italiano, è scomparso venerdì sera a 91 anni, compiuti la scorsa settimana.


L'ARTISTA

Ivo Pavone era vicino a due importanti figure artistiche, Hugo Pratt al quale lo legava una grande amicizia nata già durante l'adolescenza e Alberto Ongaro che diede vita alla rivista Asso di Picche assieme a Mauro Faustinelli. Un ruolo fondamentale lo ebbe poi un paese sudamericano che vide coinvolto l'intero gruppo: l'Argentina. Dapprima si trasferirono Pratt, Ongaro e Faustinelli, in un secondo momento li raggiunse anche Pavone. E proprio Pavone, grazie anche agli scenari naturali incontrati, sviluppò l'attitudine e la passione per il genere western. L'editore argentino Cesare Civita si rivolse proprio al gruppo autoriale di fumetto che gravitava attorno alla rivista Asso di Picche, dando così vita alla cosiddetta scuola italiana in Argentina. Una scuola affiancata da grandi nomi locali, come quello di Héctor Oesterheld, che fu autore di diverse serie alle quali lavorò pure Pavone. Da ricordare, con Pratt e Oesterheld, rispettivamente disegnatore e sceneggiatore, anche le inchiostrature di Pavone per la serie a fumetti di genere western Sergente Kirk. 


I LAVORI

Nei primi anni Sessanta, il rientro di Pavone in Italia e la collaborazione - fra le altre - con l'editore Angelo Fasani: lasciò sicuramente il segno il personaggio di Pecos Bill, amatissimo dai lettori e conosciuto pure tramite la narrativa e le trasposizioni cinematografiche. Altra serie, Canada Jean, mentre per il mercato francese nella seconda metà degli anni Sessanta la realizzazione di Rakar e Dick Demon (quest'ultima pure sul mercato italiano). Molto importante fu il decennio successivo, ricordiamo le due celebri pubblicazioni Terror e Lupo Bianco. E a seguire Jacky West, Avoc, Bill e Barry, Afrikanders e Kiddap Joe. Gli anni Settanta lo videro al lavoro per riviste storiche come Lanciostory e Skorpio. Pavone approdò infine alla Sergio Bonelli Editore, a cavallo con gli anni Ottanta (e qualche incursione nei Novanta): ancora da citare due serie western, Judas e Gil, e la sua ultima storia, Invasione, di genere fantastico (Libero spazio alla fantasia, celebra la copertina) contenuta in Zona X n. 7 nel maggio del 1994.


LE FIGLIE

«Nostro padre era un entusiasta della vita - ricordano le figlie Xandra e Mariana - possedeva un'ironia rara, amava circondarsi di amici, fondamentale per lui era la compagnia». La capacità di raccontare attraverso i fumetti era presente anche nel quotidiano: «Era un narratore nato - proseguono - di sicuro non dimostrava i suoi novantuno anni, ci coinvolgeva con i suoi ricordi sudamericani». Infine, un ultimo progetto purtroppo interrotto dalla scomparsa, ma che le figlie assicurano sarà portato avanti, come una sorte di omaggio alla sua figura che dovrebbe vedere la luce nel 2021: «Non riguarda fumetti o mostre, ma si tratta di un documentario dedicato ad un importante viaggio che nostro padre e Alberto Ongaro fecero in Patagonia, negli anni Cinquanta». 

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