Venezia - Nessun "tocco" lanciato in alto, nessun rettore in ermellino per la prima nuova cerimonia di consegna dei diplomi di laurea triennale allo Iuav, niente cerimonia pomposa, con tanti discorsi e prolusioni. La consegna in aula magna dei diplomi a 120 studenti delle due lauree triennali in Architettura ha avuto il calore di una festa in famiglia. Il rettore Alberto Ferlenga ha consegnato personalmente tutti i diplomi, fermandosi a parlare con ognuno dei giovani neolaureati e posando insieme per la foto ricordo. Foto che, insieme al video di tutta la cerimonia, l'ateneo regala ai suoi laureati come ricordo.
«Siamo una scuola informale - ha spiegato il rettore nel discorso di introduzione - Vogliamo però segnare un momento importante, di passaggio e di scelta per ogni studente. Noi speriamo che qualcosa possa comunque rimanere, come imprinting culturale e come segno peculiare della nostra scuola: quel tratto Iuav che ci è sempre riconosciuto e che rappresenta la nostra capacità di prenderci cura dei luoghi, di occuparci anche di tutto ciò che sta intorno al nostro oggetto di studi. Allo Iuav i confini tra le varie competenze sono permeabili perché gli architetti devono saper ragionare su tutto questo».
Ferlenga ha poi sottolineato come non si debba considerare la fuga di cervelli dall'Italia un fatto prettamente negativo: «L'Italia ha prodotto saperi importanti nel mondo da sempre - ha affermato il rettore -Sarebbe un peccato che questi saperi non viaggiassero nel mondo». Il direttore del corso di laurea in "Architettura: tecniche e culture del progetto", Giuseppe D'Acunto, ha sottolineato come oggi la figura dell'architetto sia in forte trasformazione e inevitabilmente anche in crisi. «Stiamo calibrando la nostra offerta formativa per rendere sempre più competitivi i nostri studenti sul piano professionale - ha dichiarato D'Acunto - Ci impegniamo per questo a tutelare e a valorizzare il più possibile la figura dell'architetto junior, che ha già un valore riconosciuto nel mondo del lavoro».
Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 08:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Siamo una scuola informale - ha spiegato il rettore nel discorso di introduzione - Vogliamo però segnare un momento importante, di passaggio e di scelta per ogni studente. Noi speriamo che qualcosa possa comunque rimanere, come imprinting culturale e come segno peculiare della nostra scuola: quel tratto Iuav che ci è sempre riconosciuto e che rappresenta la nostra capacità di prenderci cura dei luoghi, di occuparci anche di tutto ciò che sta intorno al nostro oggetto di studi. Allo Iuav i confini tra le varie competenze sono permeabili perché gli architetti devono saper ragionare su tutto questo».
Ferlenga ha poi sottolineato come non si debba considerare la fuga di cervelli dall'Italia un fatto prettamente negativo: «L'Italia ha prodotto saperi importanti nel mondo da sempre - ha affermato il rettore -Sarebbe un peccato che questi saperi non viaggiassero nel mondo». Il direttore del corso di laurea in "Architettura: tecniche e culture del progetto", Giuseppe D'Acunto, ha sottolineato come oggi la figura dell'architetto sia in forte trasformazione e inevitabilmente anche in crisi. «Stiamo calibrando la nostra offerta formativa per rendere sempre più competitivi i nostri studenti sul piano professionale - ha dichiarato D'Acunto - Ci impegniamo per questo a tutelare e a valorizzare il più possibile la figura dell'architetto junior, che ha già un valore riconosciuto nel mondo del lavoro».
