Spa e carciofi: via libera al mini resort Cipriani sull'isola di Torcello

Venerdì 3 Novembre 2023 di Michele Fullin
Spa e carciofi: via libera al mini resort Cipriani sull'isola di Torcello

VENEZIATempo due anni e il mini resort firmato Cipriani prenderà vita nell’isola di Torcello. Lì la tradizione vuole che ci sia stato il primo insediamento lagunare degli abitanti di Altino in fuga dalle incursioni dei barbari nel corso del V secolo. Oggi, invece, l’isola è per lo più adibita a coltivazioni e non annovera che poche manciate di abitanti. È proprio in questa commistione stretta tra natura lagunare e architettura che il patron dell’Harry’s bar di Venezia e di tante attività in giro per il globo intende realizzare il suo nuovo progetto.
Un disegno che ha in mente da tempo e che era iniziato diversi anni fa con l’acquisto di un terreno e dell’ex scuola dell’isola.

Ci sono voluti tempi quasi biblici per passare il vaglio della Soprintendenza e poi anche del Comune, ma pochi giorni fa, nell’elenco dei permessi a costruire rilasciati dal Comune di Venezia c’era proprio il suo progetto, che Arrigo Cipriani sta realizzando congiuntamente al figlio Giuseppe dopo il “ritorno a casa” della locanda Cipriani fondata da Giuseppe Cipriani senior (il padre di Arrigo, che di anni ne ha 92) nel lontano 1936.

CARCIOFI E RESORT

«A Sant’Antonio di Torcello - spiega Cipriani, riferendosi all’isola su cui si trovano i terreni di famiglia - già da tre anni coltiviamo il carciofo violetto e la cosa sta andando molto bene. Pensi che abbiamo anche trovato il modo per mantenerli come se fossero appena colti anche per un anno o un anno e mezzo. Il terreno appartiene a mio figlio Giuseppe e lì si pensava di fare il resort. Poi abbiamo preso la Locanda, che attraverso un accordo tra Bonifacio Brass e mio figlio Giuseppe è tornata a “casa”. Adesso è nostra e resterà aperta fino a fine novembre».
E qui la prima novità: il resort non sarà costruito ex novo, ma sarà una realtà a misura d’uomo ricavata nella Locanda.

LAVORI DA DICEMBRE

«Dopo la fine del mese - aggiunge - inizieremo i lavori in locanda, che dureranno un anno. Faremo lì un resort rispettando sempre il suo aspetto, magari accentuando i fiori, l’orto, la residenza più che il ristorante. Invece di ricevimenti e matrimoni, con il ristorante vogliamo tornare alla base, con un menu veneziano. Veneziano vero. Semplice. L’aspetto dell’edificio sarà ovviamente sempre quello. Sfrutteremo però l’ampio porticato per convertirlo in ricettivo. Le stanze così diventeranno dieci invece di cinque e nella vecchia scuola ricaveremo la Spa per gli ospiti. A proposito, mio figlio ha deciso di farsi la casa dove una volta facevano lezioni di yoga con l’intenzione di viverci».

LE ORIGINI

Insomma, come si può comprendere, l’entusiasmo per la nuova impresa non manca a Cipriani, che da sempre è abituato a ad alzare l’asticella verso nuovi obiettivi. Questo, però, sembra un progetto più intimista, un ritorno alle origini, visto che lui stesso a Torcello ha passato buona parte della sua giovinezza.
«Qui a Torcello trascorrevo molto tempo da ragazzo, anche quando ero iscritto all’università era il luogo dove più amavo venire a studiare e magari fare un giro per la laguna in barca a remi. Perché la laguna va vista lentamente, non come fanno oggi. A chi provoca i maremoti con certi barconi bisognerebbe fare prima un esame di voga alla veneta. Quando apriremo, nel 2025, torneremo con un ristorante che avrà un menu pensato per i veneziani che abbiano voglia di farsi una gita lunga un’intera giornata. E l’albergo - conclude - mi auguro ritorni ad essere una meta dove la gente intenda passare almeno una settimana. Terremo tutto il personale che c’era prima e nel frattempo, durante i lavori, se vorranno potranno lavorare nei nostri ristoranti sparsi un po’ ovunque».

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