«Sola, invalida e con 290 euro al mese, ​non toglietemi anche la casa»

Sabato 18 Agosto 2018 di Mauro De Lazzari
«Sola, invalida e con 290 euro al mese, non toglietemi anche la casa»
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FAVARO VENETO - «Sono invalida e sola, percepisco un'indennità di 290 euro al mese e ora il Comune mi ha intimato di lasciare la casa in cui vivo perché non sono in grado di pulirla». A dirlo è una signora poco più che sessantenne di Favaro Veneto, Paola Ferro, ex dipendente di Poste italiane, da undici anni senza lavoro a causa di una malattia che l'ha resa invalida. «A seguito della morte del mio convivente, avvenuta a marzo di quest'anno spiega ho deciso di sistemarmi nell'appartamento lasciatomi da mia madre, che si trova in una zona centrale di Favaro ma che ancora non ho formalmente ereditato. La prima idea è stata di venderlo, ma nonostante  lo avessi proposto a un prezzo molto basso mi sono giunte solo proposte ridicole, forse perché qualcuno, a conoscenza della mia situazione, pensava di specularci. Ho, quindi, deciso di occuparlo io, solo che mia madre, per l'età che aveva, ha lasciato l'appartamento in condizioni igieniche piuttosto discutibili, alle quali ora si è aggiunto anche un problema idraulico che provoca continue fuoriuscite d'acqua in bagno». La signora, però, non è in grado, da sola, di fare fronte a tale situazione. «Pur mettendoci tutta la buona volontà di questo mondo, non sono proprio in grado di aggiustare il guasto in bagno, né di fare le pulizie. Inoltre non ho i soldi per chiamare un idraulico e nemmeno per ingaggiare qualcuno che liberi l'abitazione del vecchio mobilio e faccia le pulizie di fondo». La donna racconta di essersi rivolta al Comune e di aver ricevuto, sulle prime, promesse d'aiuto. La situazione, però, è precipitata dopo il sopralluogo di un'assistente sociale, che di fronte alle condizioni in cui versa l'abitazione, non ha potuto non mettere in evidenza lo stato di degrado riscontrato. La questione è finita sul tavolo del responsabile che ha inviato una lettera alla signora intimandole di lasciare l'apaprtamento entro il 20 agosto se la casa non tornerà ad avere condizioni igieniche accettabili. «Chiedo che il Comune mi dia una mano conclude - trovando il modo di sostenere le spese per un intervento radicale di pulizia, oppure prorogando i termini fissati per lo sgombero in modo che io possa trovare qualche anima pia che venga in mio aiuto». Intanto il presidente della Municipalità di Favaro, Marco Bellato, che sostiene di non essere al corrente della vicenda perché nessuno a tutt'oggi lo ha informato, invita la signora a contattare gli uffici di Favaro per trovare una possibile soluzione del problema.
Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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