Morto a 34 anni a Porto Marghera, ecco chi era Alessandro. «Perché mio figlio ha fatto questa fine»

Mercoledì 25 Maggio 2022 di Gaia Bortolussi
Infortunio sul lavoro, Alessandro Zabeo morto a 34 anni

CAMPONOGARA - Non c'è consolazione per la famiglia di Alessandro Zabeo, morto lunedì a 34 anni sul posto di lavoro a Porto Marghera.

Nella casa di Camponogara, dove Alessandro viveva con i genitori e la sorella: il tempo si è fermato quando è deceduto all'ospedale dell'Angelo di Mestre dove era stato portato lunedì in tarda mattinata a seguito della caduta da un castelletto di circa tre metri; un impatto che gli ha provocato un forte trauma alla testa. Trasferito in terapia intensiva, è deceduto in serata. La famiglia è ora pervasa dal dolore, entrano in camera sua, vanno nel garage a guardare la bicicletta rimasta appesa dopo l'ultimo giro e la nuova moto, come se qualcosa potesse cambiare l'imponderabile tragedia che li ha colpiti.

PRIMA DELLA TRAGEDIA
Lunedì mattina come sempre Alessandro aveva salutato i genitori prima di andare a lavorare ma non è più tornato e non hanno nemmeno potuto accompagnarlo negli ultimi momenti. Con lui la sorella Giorgia, di 25 anni, che con grande forza gli è stata a fianco fino all'ultimo: «Sono stata contattata da un suo collega, ero appena entrata in pausa pranzo al lavoro, mi ha detto che si era fatto male ed era stato soccorso, non avevo molti dettagli e non ho pensato subito ad un incidente così grave. Ho provato a chiamarlo ma non ha risposto, ho cercato informazioni e alla fine sono andata in ospedale. Sono state ore interminabili, ero lì da sola per mia scelta, so che così riesco ad affrontare le cose. Non volevo preoccupare i miei genitori prima d'aver chiare le sue condizioni. Io ed Alessandro avevamo sempre fatto così, quando gli succedeva qualcosa chiamava prima me e risolvevamo assieme».

LA SORELLA
Ore d'attesa in ospedale durante le quali Alessandro Zabeo dopo le cure d'urgenza è stato trasferito in terapia intensiva. «Verso le sette mi hanno detto che non gli rimaneva molto da vivere. Anche se non era cosciente ho potuto stare con lui. Nel frattempo ho avvisato i miei genitori ma quando sono arrivati mio fratello se ne era appena andato». Il 34enne di Camponogara al momento dell'incidente risultava lavoratore interinale, da marzo chiamato a Porto Marghera dalla Nuova compagnia lavoratori portuali. «Alessandro -racconta Giorgia - in questi anni ha cambiato diversi lavori, aveva già lavorato a Porto Marghera nel 2014, a marzo era tornato a lavorare lì. Gli piaceva, in particolare, perché diceva sempre che preferiva lavorare all'aperto, questo lavoro glielo permetteva e si trovava con i colleghi». Un'attitudine che prediligeva anche nel tempo libero, con gli amici e la famiglia: «Da poco aveva preso la moto e amava farsi dei lunghi giri con gli amici o con il mio ragazzo, stessa cosa faceva con le biciclette da corsa. Aveva molta cura di sé, gli piaceva andare in palestra e passare del tempo spensierato. Alessandro era sempre disponibile con tutti, solare e gentile».

IL DOLORE DEL PADRE
Poche le parole che il padre Paolo riesce a dire: «Un figlio ti esce di casa per andare al lavoro e non torna più. Non è possibile, l'abbiamo salutato prima che uscisse. Ora si deve capire cos'è successo, noi vogliamo saperlo. Dev'esserci sicurezza e controllo». La scomparsa improvvisa di Alessandro ha sconvolto l'intera comunità di Camponogara che si è stratta alla famiglia e che ieri ha ricevuto la visita anche di alcuni colleghi di Alessandro. Il Consiglio comunale, riunitosi ieri sera, gli ha dedicato minuto di silenzio e sarà ai funerali, con data da definirsi.

DONATORI AVIS
Una famiglia benvoluta in paese, conosciuta in particolare per le attività di volontariato del padre Paolo, donatore di sangue come Alessandro all'Avis locale: «Affranti dalla notizia siamo vicini alla famiglia - commentano dall'associazione - Ricorderemo Alessandro, saremo al funerale e gli renderemo omaggio come nostro donatore». A ricordarlo anche Luca Terrin, fondatore della palestra Europ Center One che Alessandro per anni ha frequentato: «Era appassionato di sport, curava la sua forma fisica, gli piaceva andare in bici. E' venuto qui ad allenarsi per anni, lo ricordo concentrato ma sempre sorridente e disponibile a fare due parole. Davvero un bravo ragazzo, abbiamo un bel ricordo di lui e siamo tutti addolorati per quanto accaduto. Una famiglia perbene, alla quale ci stringiamo».

 

Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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