Paolo Barbato ucciso da un furgone in retromarcia, indagati autista e due imprenditori

Mercoledì 19 Ottobre 2022 di Gianluca Amadori - Sara Zanferrari
Paolo Barbato con la moglie
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PIANIGA - Tre indagati per l'incidente costato la vita a Paolo Barbato, 59 anni, investito da un furgone in manovra all'interno di un piazzale in zona industriale, fra via Po e via Tagliamento, a Mellaredo, utilizzato in condivisione da due aziende.

Oltre all'autista del mezzo, la Procura di Venezia ha deciso di iscrivere sul registro degli indagati anche i responsabili delle due società che utilizzavano il piazzale al fine di effettuare i necessari accertamenti in relazione alle norme di sicurezza adottate. L'ipotesi d'accusa è di omicidio colposo. Il magistrato che coordina le indagini, il sostituto procuratore Giovanni Gasparini, affiderà nelle prossime ore l'incarico ad un medico legale per effettuare l'autopsia sul corpo della vittima: gli indagati potranno nominare un consulente di propria fiducia. Intanto oggi alle 10.30 a Padova i sindacati Cgil Cisl e Uil si ritrovano in un presidio davanti alla Prefettura. La mattina di lunedì Paolo Barbato era in piedi, col cellulare in mano, uscito dal capannone dell'azienda Identità Srl, forse telefonava o forse stava scrivendo un messaggio, quando l'autista del furgoncino dell'altra ditta che condivide gli spazi con loro, la Marchioro Catering di Vigonza, ha innestato la retromarcia, senza accorgersi della presenza dell'uomo, nascosto dal cassone del mezzo, e l'ha investito. Una vera tragedia della casualità: Paolo non lavorava nemmeno in quel sito, era socio di minoranza, deteneva solo una piccola quota, il 5%, a lavorarci lì è il nipote Fabio, figlio di un suo fratello.


La sindaca di Scorzé, Nais Marcon è parente dello sfortunato imprenditore: «È il figlio del fratello di mia mamma, da anni viveva a Ponte San Nicolò nel padovano, e aveva aperto l'attività a Mellaredo. È stata mia cugina che abita qui a Scorzé a ricevere la telefonata che avvisava dell'incidente e a correre sul posto immediatamente, insieme al marito. È a lei che ad un certo punto le forze dell'ordine hanno chiesto di organizzare il trasporto della salma, e lei sconvolta, non sapeva che fare, di primo acchito ha chiamato l'agenzia di pompe funebri del nostro paese, visto che li conosceva. Sono ancora frastornata, lo siamo tutti in famiglia, non ci capacitiamo di quello che è successo. Se penso a Paolo, lo ricordo come una persona laboriosa e mite, davvero non ci sono parole per spiegare una cosa così, per renderla accettabile. Ho un bel ricordo di lui, tutti lo abbiamo: tranquillo che faceva il suo lavoro serenamente, e dell'ultimo Natale che abbiamo trascorso insieme come di consueto tra parenti».
Anche il sindaco di Pianiga, Federico Calzavara, è rimasto scosso da questa morte improvvisa e assurda: «Faccio le mie più sentite condoglianze alla famiglia per il lutto. Una vera tragedia della fatalità: sicuramente nelle sedi preposte verranno fatte le indagini, ma è stata una fatalità, si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato».
 

Ultimo aggiornamento: 14:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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