Il virus si porta via Roncato, 53 anni: era l’allenatore dell’Uisp Chioggia

Giovedì 3 Dicembre 2020 di Nicola De Rossi e Marco Lanza
Alessandro Roncato

MESTRE - Non ce l’ ha fatta Alessandro Roncato a vincere la sua battaglia contro il Covid: Chioggia piange il suo secondo figlio di questa seconda ondata di pandemia dopo che, proprio ieri, c’ era stato l’ estremo ultimo saluto a Sergio De Antoni morto la scorsa settimana. Roncato, libero professionista di 53 anni, era una figura molto nota in città perché sin da giovanissimo ha rappresentato una delle colonne della Uisp Basket e, non appena la notizia del suo decesso ha cominciato a divulgarsi, tanti sono stati i messaggi di cordoglio e di incredulità dal momento che solo poche persone erano a conoscenza della situazione di Alessandro e le sofferenze della sua famiglia. Da circa un anno lavorava a Padova dopo che, insieme al papà, aveva gestito a Sottomarina un negozio di prodotti collegati all’alimentazione sportiva. Roncato lascia la moglie Roberta, soccorritrice al Pronto Soccorso, e i figli Luca, Lisa, Mattia. Sembra che non soffrisse di malattie pregresse o di patologie che in qualche maniera avrebbero potuto peggiorare la sua situazione in questo suo mese di lotta.
LOTTA
«All’inizio di novembre ha cominciato ad avere problemi respiratori - ricorda il maggiore dei figli, Luca - aveva cominciato ad avere la febbre e allarmato ha deciso di farsi a casa il tampone che purtroppo è risultato positivo. Ha iniziato la quarantena, come noi, ma a differenza di mio padre noi siamo risultati sempre negativi. Dopo che la situazione non tendeva a migliorare è stato ricoverato per due giorni all’ospedale di Chioggia per poi essere trasferito a Mestre. Successivamente è stato portato a Dolo dove è stato intubato per circa due settimane. Non aveva mai avuto problemi di salute - continua Luca - né prima e neppure nell’ultimo periodo prima di contrarre il Covid. Nessuno poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto ma soprattutto mio padre non ha mai avuto idea dell’origine della sua positività al Covid. È arrivato come un fulmine a ciel sereno». 
SPORTIVO
La sua è stata una vita all’insegna della passione per lo sport: era il tecnico dell’Under 18 della Uisp Chioggia ma, per quattro stagioni, aveva diretto anche la prima squadra di Pontelongo con buoni risultati.
«Non ci sono parole per descrivere la grave perdita umana per la nostra società - dice il presidente dell’Uisp Enrico Boscolo Papo - Quando ho saputo della sua morte mi è caduto il mondo addosso perché tutti stavamo aspettando dei miglioramenti. Tutti si sono fatti sentire per un simbolico abbraccio a una persona brava e competente che, con la sua caparbietà, aveva fatto ripartire nel 1988 il basket in città insieme a me. Più di ogni altro, Alessandro rappresentava il basket a Chioggia». Tra i messaggi, anche quello dell’Aics Volley.
IL BARISTA
Il virus si è portato via anche Danillo Zorzetto, conosciutissimo a Martellago ma anche in centro storico a Venezia, dove ha gestito due noti bar: è spirato lunedì al Covid di Dolo a 86 anni. Zorzetto, che prima stava bene e frequentava come sempre la “sua” piazza, ha iniziato a presentare i primi sintomi tre settimane fa, in primis la febbre alta persistente. Condotto a Dolo, è risultato positivo ed è stato ricoverato in Pneumologia. Pareva potesse farcela, ma quattro giorni fa le sue condizioni sono peggiorate, trasferito in terapia intensiva, il suo cuore ha ceduto. Nato e sempre vissuto a Martellago, Zorzetto ha lavorato per anni come tecnico alla Montedison di Porto Marghera e poi è diventato commerciante. Ha aiutato la moglie nel suo negozio di abbigliamento, sempre a Martellago, e poi, a metà anni Ottanta, per un buon decennio, prima di andare in pensione, ha gestito due noti bar di Venezia: “Alle Botteghe”, in campo S. Stefano, e all’Arco, a Rialto, facendosi ben volere da tutti anche in centro storico per la sua grande socialità. «Mio papà era una persona che amava stare in mezzo alla gente e tra i giovani, era giovane dentro: per la piazza di Martellago era una figura storica - lo piange il figlio Ivan, già candidato sindaco e consigliere comunale a Martellago e funzionario in Regione - All’apparenza poteva sembrare un po’ burbero nei modi ma in realtà era un uomo dall’anima buona e anche signorile, prova ne sono le tante attestazioni di cordoglio che abbiamo ricevuto». Danillo Zorzetto lascia la moglie Anna, i figli Ivan, Mirca e Anuska, tre nipoti e sette fratelli. I funerali, oggi alle 11 a Martellago.
LA GIORNATA DI IERI
Zorzetto e Roncato sono i due volti noti dell’ennesima giornata di sofferenza del Veneziano. Il bollettino regionale ha conteggiato 501 nuovi casi - segno che il picco deve ancora arrivare - e soprattutto altri 18 decessi: in tutto le croci sono 652. Leggera salita dei ricoveri che, a 506 pazienti, toccano la punta massima di sempre; 8.007 gli attualmente positivi e 13.648 i negativizzati. Intanto cresce la preoccupazione alla Residenza della Riviera del Brenta: 81 ospiti e 35 operatori positivi. «La situazione non è semplice - osserva la presidentessa Anna Maria Miraglia - perché il problema è quello di sostituire un quarto del personale. Abbiamo attivato tutte le procedure attraverso l’Ulss 3 e la cooperativa che fornisce il personale, nel frattempo abbiamo chiesto un sacrificio al personale in servizio per non creare problemi assistenziali».
 

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