Bufera sulle grandi navi, il ministro Toninelli snobba Comune e Regione

Sabato 3 Agosto 2019 di Alda Vanzan
Bufera sulle grandi navi, il ministro Toninelli snobba Comune e Regione
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VENEZIA E due. Per la seconda volta, sulle grandi navi a Venezia, il ministro pentastellato delle Infrastrutture Danilo Toninelli snobba Comune e Regione. La prima volta è stata il 14 giugno, quando, a distanza di due settimane dall'incidente della Msc Opera in porto a San Basilio, calò in laguna per un sopralluogo, in elicottero e in motovedetta, per vedere di persone le possibili alternative al canale della Giudecca. In quell'occasione il ministro incontrò i rappresentanti del Comitato No Grandi Navi, ma non invitò né il sindaco Luigi Brugnaro né il governatore Luca Zaia. La settimana prossima la scena si ripeterà: per martedì 6 agosto il ministro ha convocato la prima riunione del gruppo di lavoro sulle grandi navi. Ma nessuno di Ca' Farsetti. E nessuno di Palazzo Balbi. Le reazione del governatore Luca Zaia è netta: «L'unica sede deputata per decidere dove far passare le grandi navi è il Comitatone. Che non è il circolo della scopa». E il sindaco Brugnaro rincara: «È il Comitatone che deve decidere. Aggiungo che prima lo devono fare i cittadini veneziani alle elezioni, come hanno fatto!». Poi la rasoiata: «Come ha detto Salvini, Toninelli non è commentabile».

 
L'ELENCO
L'annuncio della riunione in laguna è arrivata dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Testuale: È stata convocata per martedì 6 agosto, presso la sede dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale, a Venezia, la prima riunione del gruppo di lavoro che, su indicazione del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, dovrà individuare le soluzioni tecniche per l'utilizzo nel 2019 degli attracchi diffusi, per spostare le grandi navi fuori dal canale della Giudecca. Poi l'elenco dei partecipanti: Al tavolo siederanno, oltre all'Autorità portuale e al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rappresentanti della Capitaneria di porto di Venezia, della Guardia di Finanza, della Polizia di frontiera, dell'Agenzia del Demanio, di Venezia Terminal Passeggeri Spa, Terminal intermodale Venezia Spa, Terminal rinfuse Venezia Spa, Venice Ro Port Mos SCpA e delle compagnie crocieristiche interessate.
TENSIONE
Che tra ministero e amministrazioni locali sulle grandi navi non ci sia un clima collaborativo l'ha sottolineato il presidente della commissione Trasporti alla Camera Alessandro Morelli (Lega), annunciando la convocazione di Toninelli per mercoledì, il giorno dopo la riunione in laguna. Ma il punto è: siamo sicuri che la decisione possano prenderla Porto, Capitaneria e forze dell'ordine senza il coinvolgimento delle istituzioni locali? Zaia, come detto in commissione Trasporti a Montecitorio, ribadisce: la «pietra miliare» per la soluzione della grandi navi nel bacino di San Marco «è il Comitatone del 2017, unica sede istituzionale dove si trova una sintesi. Tant'è che lì c'eravamo anche io e il sindaco Brugnaro». Brugnaro è sulla stessa linea: «È il Comitatone che deve decidere». E il deputato dem Nicola Pellicani denuncia: «Toninelli continua a sfuggire al confronto con la città e le istituzioni cittadine democraticamente elette. Un bel modo di applicare la partecipazione tanto sbandierata dal M5s. Il fatto è che Toninelli il Comitatone non l'ha mai riunito, è arrivato perfino a distribuire i fondi per decreto pur di non convocarlo. Ma, caro ministro, Venezia non si governa per decreto».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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