Ex fidanzati scomparsi. Giulia Cecchettin è morta, continuano le ricerche di Filippo Turetta: le tracce portano in Austria

Domenica 19 Novembre 2023 di Angela Pederiva
Ex fidanzati scomparsi. Giulia Cecchettin è morta, continuano le ricerche di Filippo Turetta: le tracce portano in Austria

C’è un attimo in cui uno studente di Ingegneria diventa il carnefice dell’ex fidanzata: dopo averla uccisa, ne trasporta il cadavere e lo abbandona in un dirupo, dopodiché si rimette alla guida della sua Fiat Grande Punto e scappa nella notte che sta diventando giorno. Il “prima” è l’auto con i fari accesi a fendere il buio, il “dopo” è la macchina con una sola persona a bordo. È l’assassino in fuga, è Filippo Turetta domenica mattina: un profilo scuro al volante della vettura nera, inquadrato dai dispositivi elettronici disseminati lungo la Regionale 251 che attraversa prima la Valcellina e poi la Val di Zoldo, senza più tenere con sé Giulia Cecchettin. 


GLI ORARI
Apparecchi della rete Targa System, impianti pubblici di videosorveglianza, telecamere private di sicurezza. Nei giorni concitati delle complesse indagini, i carabinieri hanno raccolto tutti i filmati che sono riusciti a recuperare, grazie alla collaborazione dei sindaci, delle polizie locali, della protezione civile, delle aziende che hanno messo a disposizione i loro riscontri. In questo modo è stato ricostruito il lungo e tortuoso percorso che si è snodato tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, solcando le province di Venezia, Treviso, Pordenone e Belluno, per poi proseguire verso l’Austria attraverso l’Alto Adige.
Cruciali sono gli orari. Alle 23.30 di sabato, l’occhio elettronico dello stabilimento Dior riprende il terribile pestaggio a Fossò. Alle 00.43 di domenica, la macchina viene rilevata a Zero Branco. Anziché andare verso l’autostrada, Turetta imbocca la viabilità ordinaria, a costo di impiegare complessivamente il doppio del tempo teoricamente necessario per percorrere il tragitto, tanto che è a Caneva alle 2.18 e a Polcenigo alle 2.27. Alle 2.39 la vettura viene rilevata dall’occhio elettronico che si trova ad Aviano in via Monte Cavallo, la strada che s’inerpica verso Piancavallo. Verso le 6 del mattino, dopo l’abbandono del corpo di Giulia a Pian delle More, il 22enne risulta in marcia verso Barcis, attraverso l’arteria secondaria molto stretta e piena di curve che scende in direzione del lago. Le registrazioni si susseguono ad Arcola e, dopo il passaggio tra Claut e Cimolais, in uscita dalle gallerie del Vajont, tra il territorio comunale di Erto e Casso e quello di Longarone.


LE IMMAGINI
L’auto attraversa l’una dopo l’altra le località della Val Zoldana: da Soffranco a Mezzocanale, da Ospitale a Solagnot, da Pontesei a Soccampo. Il transito a Forno di Zoldo avviene alle 7.22, orario certificato dall’apparecchio che è localizzato giusto di fronte al municipio, nella via Roma deserta. Le immagini sono molto nitide, la targa FA015YE è inequivocabile. Nessuna sosta però: il viaggio continua per Pianaz, Mareson e Pocol, finché alle 7.37 è la telecamera di Palafavera a segnare la corsa in direzione del Passo Giau. Alle 9.07 viene scattato il fotogramma che segnala la presenza a Cortina d’Ampezzo, nella frazione di Ospitale. Da quel momento le tracce sembrano interrompersi. 
Ma mercoledì mattina, come svelato dal Gazzettino e confermato ieri da fonti qualificate, il Targa System rileva la presenza dell’auto a Lienz, nel Tirolo orientale. Dopo di allora, dell’auto non si sa più nulla. Si rivela infatti un’autentica bufala la presunta notizia del suo ritrovamento in un parcheggio nei pressi del lago di Barcis: era una Fiat Grande Punto, ma non era certo quella di Turetta, come hanno prontamente verificato i carabinieri intervenuti sia nell’area di sosta dei camper, sia nel posteggio prospiciente l’osteria Ponte Antonio, sicché il comando provinciale dell’Arma ha bollato l’indiscrezione come «destituita di fondamento». 


LE RICERCHE
Dunque le ricerche continuano. Peraltro anche in Alto Adige, dove a causa di un contenzioso sulla privacy che sarebbe pendente fra i diversi livelli istituzionali, le telecamere pubbliche avrebbero filmato ma non memorizzato i transiti dei veicoli. In assenza di dati oggettivi, perciò, le perlustrazioni sono state approfondite in maniera estesa, tanto che l’Alta Pusteria e la Val Fiscalina sono state sostanzialmente battute tutte.

Carabinieri, Soccorso alpino e Croce bianca hanno unito le forze. Sono così stati passati al setaccio i centri di una vasta area da San Candido e Dobbiaco, allargando le ispezioni anche ai sentieri e ai bivacchi. Da quanto trapela, sono state esplorate tutte le piste e verificate tutte le segnalazioni. Anche quella di una commerciante che era convinta di aver visto Giulia e Filippo entrare nel suo negozio nei giorni scorsi. Ma attraverso i filmati di un’altra attività, è stato accertato che si trattava di un’altra coppia, presente peraltro ancora da venerdì della scorsa settimana. La caccia dunque prosegue.

Ultimo aggiornamento: 12:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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